Kremuzio

Può morire l'immaginario erotico?


Chissà che odore aveva Betty Page? Betty rimarrà tra noi nonostante la dipartita. Nella memoria storica, nei filmati a cui ha partecipato, nell’iconografia e nei paginoni centrali.Così differente dal modello di donna a cui siamo abituati, ad osservarla danzare come un’orsacchiotta ti mette dentro un po’ di tenerezza, ma anche di gioia. Vederla muoversi senza troppa grazia, se per grazia si intende una perfezione stilistica di movenze feline, ti fa comunque desiderarla. Non è una di quelle modelle di oggi, con sembianze di Barbie anoressiche, dagli occhi tristi che sembrano un poster contro la fame nel mondo. Non è una biondina dell’est dalle gambe storte ma dall’abilità amatoria indiscussa ed a poco prezzo. Non è una di quelle zoccolette che si vedono in TV, seguite da codazzi di attempati direttori di palinsesto, invitate in programmi-rissa e ville di primi e secondi ministri, a caccia dei loro momenti di notorietà a suon di chiappe e tette rifatte.Un solo sguardo ammiccante dai fantastici occhi di Betty valeva mille di queste che riempiono i nostri schermi; un solo ancheggiare scomposto ti entrava direttamente nei neuroni e ti faceva desiderare di essere lì sul palco a sentire anche da lontano il suo odore. Chissà che odore aveva Betty Page quando calpestava le assi sconnesse del teatro? E cosa pensavano di lei gli uomini mentre la guardavano in pose statiche nelle riviste? E quando aveva cominciato a farsi legare divenendo la prima vera eroina del bondage? Forse la ricordiamo più per essere sottomessa a nodi marinari che per i suoi sguardi da ragazza perbene. L’angelo nero, con la sua frangetta al di fuori degli schemi, con indosso quelle calze scure con la riga dietro ed un vestitino nero attillato è ancora oggi un punto di riferimento per l’erotismo di un certo livello.Penso che la sua pelle abbia profumato di normalità: essenza rara ma a buon mercato, e con questa suggestione vorrei ricordarla nei filmati d’epoca, striptease antichi, nei disegni dei fumetti, nelle foto che ne bloccano per sempre il sorriso, ma non nelle donne che la imitano e che ne sfruttano l’immagine al giorno d’oggi.