Kremuzio

Lungimiranza


Non è un caso che i problemi con il gas ci siano quando fa freddo. Con la lungimiranza che contraddistingue il genere umano, le stalle si chiudono quando i buoi sono scappati. Si sapeva che tra Russia ed Ucraina ci fosse attrito politico, e si è atteso il grande freddo per far esplodere il bubbone. Alcuni gasdotti che dalla Russia arrivano in sud Europa passano proprio sotto la nazione di Kiev. Questi vorrebbero entrare nella Nato. Putin non vuole. E non è che abbia tutti i torti, visto da un certo punto di vista. Come se il Trentino volesse diventare Austriaco in previsione di un remake della prima guerra mondiale. Le federazioni di stati hanno questo rischio, che un giorno ognuno per sé ci si stacca e si guerreggia in funzione di ricordi pseudo feudali. Allora va a farsi benedire lì aiutarsi fra popoli, specie quando si tratta di energia. Scommetto che questi problemi c’erano anche ai tempi dell’Unione Sovietica, ma venivano risolti in altro modo, e non in termini meramente economici.Fateci caso quanto siano “cattive” le nazioni capitaliste che possiedono materie prime. Egoismi e volontà di spremere come limoni ognuno abbia bisogno di quella cosa che non possiede. Fosse così per tutti i paesi del mondo, compresa l’Africa, staremmo proprio messi male, ma gli africani sono persone gentili, altruiste ed anche, purtroppo per loro, rassegnate. Per questo hanno avuto chi li ha sfruttati per benino, guarda caso occidentali, nel passato. E vengono sfruttati ancora, con il rubargli tutto e far ingrassare solo quei capi di stato fantocci messi al governo da tristi colpi di stato, aiutati dalle solite nazioni venditrici di armi e con tutto l’interesse di gestire agevolmente le ricche materie prime. Gli Arabi da questo punto di vista sembrano più intelligenti, e finché ci sarà disponibilità di petrolio, l’occidente si rivolgerà a loro con i pantaloni calati, ma sfruttando poi il resto del traffico, tipo oleodotti in mano ad alcune famiglie americane (i Bush ad esempio).Noi italiani, che siamo furbi, abbiamo capito che non occorre legarsi a doppio filo con una nazione esportatrice capeggiata da un dittatore e succube dei suoi umori e malumori. Per questo ora siamo legati a più nazioni e più dittatori, sperando che non impazziscano tutti insieme. Allora abbiamo avuto la crisi del petrolio fino a pochi mesi fa, e grazie agli arabi ora lo paghiamo poco (non noi che paghiamo sempre tanto la benzina); ora c’è il problema del gas, proprio quando le case automobilistiche hanno spinto la produzione di auto a gas metano. Il futuro quindi sarà sempre più in balia di questi alti e bassi nel panorama energetico. Ma insistiamo a farci male. E aspettiamo ancora con l’idrogeno ed il solare, bravi, aspettiamo come stupidi il giorno in cui qualsiasi fonte energetica fossile diventi o troppo cara o troppo rara. La lungimiranza come utopia e non come unico modo intelligente di aspettare il futuro.