Kremuzio

Sonni e sonnecchiamenti


A volte mi chiedo se sono in nutrita compagnia quando la mattina faccio fatica a svegliarmi. La notte se non è almeno l’una non mi viene sonno, e sono certo di poter dare il meglio di me stesso almeno fino alle 2. E se sono libero di svegliarmi, il sabato o la domenica, non mi sveglio prima delle 10:30 ed a volte fino alle 12. Alla faccia dell’andare a letto con le galline e svegliarsi col gallo (che per come la vedo io è una bruttissima metamorfosi da scoprire nella persona con cui ti addormenti la sera). Anche con una bella pasticca di melatonina, non è che il risultato sia migliore; anche parlandone, mi accorgo che praticamente tutti la mattina si svegliano con fatica, e devono carburare un po’ prima di capire su quale pianeta ci si trovi. Caffè, docce fredde, arrabbiature condominiale, tutto è buono pur di scrollarsi di dosso il dolce dormire. Allora mi chiedo: se la maggior parte delle persone è in queste condizioni, ovvero abbastanza snaturate dal ciclo della luce solare, allora perché non cambiare il modo di esistere e lavorare? Una rivoluzione nelle abitudini corporali e sociali. Facciamo un esempio: Ci si sveglia alle 10:30 e si va a lavorare alle 12, fino alle 20-21 per chi lavora in ufficio con pausa pranzo alle 16. I fortunati ministeriali se ne andrebbero a casa alle 17 come al solito… Cena verso le 22-23, il tempo di addormentarsi, e via di nuovo la mattina dopo. Tanto con l’avvento della luce elettrica non abbiamo più problemi di cosa fare e quando: mi sembra un concetto antiquato vivere con il sole, specialmente da quando il buco nello strato d’ozono mette a rischio UV la nostra pelle e gli occhi. Dopotutto si tratta di spostare di 3-4 ore in avanti il proprio ritmo sociale, non mi sembra poi una cosa così difficile, e si risparmierebbe in tranquillanti, sonniferi, caffè, eccitanti eccetera. E poi volete mettere i sogni che si fanno la mattina?