Kremuzio

Impressioni di febbraio


Andare a fare una passeggiata mentre piove non è niente male. Mi piace camminare in mezzo a Castel S.Angelo, forse perché mi ricorda quando ci andavo da bambino, con il monopattino. Ricordo le liti, le partite a pallone, quella bambina che per farmi capire che le piacevo si mangiava l’erba del prato, quelli che giocavano a figurine, le arrampicate sulle sbarre per andare a prendere il pallone finito nel fossato, il ponte levatoio in legno, bloccato. Niente di tutto questo, oggi. Pioveva, non troppo fitto e si poteva ancora camminare sul brecciolino mangiando pistacchi tostati. Gabbiani e corvi al solito si azzuffavano, stridevano e razzolavano per cercare vermi. Non ci sono più i lombrichi di una volta. I gabbiani reali stranamente mordevano pezzi di legno a terra, forse li avevano scambiati per pesci, mentre i corvi al solito gettavano a terra quello che trovavano nei cestini, alla ricerca di pezzi di pane, o meglio, del companatico. Fanno impressione quando aprono le buste di plastica o quelle di carta, cercano e trovano sempre qualcosa. Un po’ di fango nella aiuole, tanto per rendere più scomodo il camminare, ma non c’era nessuno oltre me e gli animali. Con il mio giaccone impermeabile la pioggia batteva incessante ed inutilmente. Io rimanevo asciutto, mentre tutto il resto si bagnava, in quella conca del castello. Poche gocce bastano per passare un’oretta in pace, invece del solito casino di gente che mangia rumorosamente. Turisti, ovviamente, e qualche senzatetto che alle vasche sulla passeggiata superiore, fa toeletta, lava i vestiti e li stende sul prato. Nessuno, neanche un pensionato col suo cane, neanche un capufficio ed il suo cellulare, nemmeno un’atletica segretaria sbuffante nella sua tutina aderente che corra intorno al rudere. Meglio così, la pioggia mi fa compagnia, solitario nella fanghiglia. Magari qualcuno mi vede e pensa “guarda quel poveraccio, solo sotto la pioggia”, ma se sapessero che nella mia solitudine sto godendo come un maiale?