Kremuzio

Il fantasma della libertà.


Dato che per molti la libertà è morta, ritrovarla in alcune notizie è come leggere un racconto di fantasmi. Questa storia mi ha emozionato:  Per dieci anni Xavier Fortin – o Michel Duchesne, come si è fatto chiamare per tutto questo tempo – ha vissuto di agricoltura e allevamento, educando da sé i figli, in un fienile. “Ai margini della società, come un recluso volontario”, secondo i giornalisti. Questi, undici anni fa si è separato dalla moglie che non voleva vivere con lui in modo “frugale” in campagna, probabilmente, quindi se ne è andato portando via i suoi due figli. Ha lavorato come allevatore, vivendo in un fienile (così scrivono drammatizzando), ma aveva un impianto elettrico dotato di celle solari, per cui deduco che il cosiddetti fienile sia stato abbastanza comodo, almeno con la luce elettrica. Non ha mandato i bambini a scuola, ma lui stesso, seguendo i programmi ministeriali, li ha educati. Era un ex titolare di cattedra di scienze naturali. Aveva deciso di cambiare vita, con o senza la moglie, e c’è riuscito. Magari non è stato giusto togliere i bambini alla moglie, ma col senno di poi mi sento in grado di appoggiare la sua scelta. I bambini, ora grandicelli, hanno comunque scelto, nonostante il padre sia stato arrestato, di vivere da soli in quello stesso fienile che li ha visti crescere. Plagiati? Forse, ma scegliere un fienile freddo al posto di un caldo appartamento di paese, vuol dire avere coraggio. In molti che conoscevano quella strana famiglia, dicono che si trattava di una bella famiglia. Le persone che la componevano stavano bene, vivevano della terra e delle capre e pecore che allevavano, non avevano  probabilmente tv o playstation ed erano felici. Invidio loro il coraggio di lasciare un posto fisso, una casa accogliente, i conoscenti amici e parenti e tornare alla natura. Invidio il coraggio di vivere liberi, di infischiarsene dei legami sociali e degli obblighi innaturali. Magari è stato un po’ azzardato, da animale sociale sarebbe stato meglio costruire una bella comune in cui poter effettuare quello scambio culturale e di lavori che solo in una comunità si può avere. Sarebbe bello tornare a vivere della terra, della natura, ma non in quel modo da ricchi nobili inglesi che si comprano in toscana una villa Leopoldina stravolgendo le reali necessità umane. Ma devo fare anche i conti con le mie necessità e possibilità. Avessi milioni di euro, probabilmente me ne andrei in un cottage o in qualche villa da sogno, ma essendo appartenente ad un ceto medio, mi vedrei in una casa ecologica, magari scavata in una collina, ad emissioni zero, in una comunità di persone che la pensino come me. Ma mi manca il coraggio di mollare tutto e cambiare definitivamente. Xavier e figli resistete e diventate un modello di vita libera: ne abbiamo bisogno!