Kremuzio

Indignazione stradale


 Oggi mi sono indignato, o meglio ho raggiunto uno stato di indignazione tale da ritenermi eufemisticamente arrabbiato. Ogni mattina ed ogni sera, muovendomi per le strade di Roma, devo effettuare slalom indegni per una città civile. Le buche aumentano ogni giorno rendendo sempre più pericoloso lo spostamento in moto. Non è una novità: il problema delle buche ce lo portiamo avanti da tanto tempo. Da quando è stata trasformata la pavimentazione stradale dai sampietrini di una volta alla loro ricopertura o ripristino. Dicono che non ci sono più gli artigiani di una volta, che rifacevano il manto stradale con martello e cubetti di porfido, e quelli che hanno importato, dicono dalla Polonia, fanno un lavoro orrendo. Poi quei macchinari che asfaltano forse pesano troppo, forse usano materiali scadenti, ma le buche si riaprono alle prime piogge, rendendo vane le presunte migliorie. Sono anni chela situazione rimane la stessa. Dalle giunte di sinistra a questa di destra. Le uniche differenze sono che mentre prima c’erano cartelloni che maledicevano la giunta colpevole di non riparare le strade, ora pare che nessuno si lamenti più, seppure le strade siano uno schifo vero e proprio. Le buche sembrano più grandi, più profonde e meno visibili. Ci si accorge solo quando ci sei quasi dentro, e sei costretto a sterzare bruscamente.. Ed il contraccolpo si sente sulla spina dorsale, sulla cervicale e su tutta la meccanica, dai freni agli ammortizzatori. E’ lampante che certi problemi escano fuori solo quando si è in campagna elettorale, poi una volta raggiunto lo scopo, se ne fregano. Le buche sono aumentate per la pioggia, aumentano per il traffico pesante, perché non c’e’ una manutenzione decente. Spesso quando ci mettono “una pezza” il risultato è peggiore della buca stessa. Si passa da una cunetta ad un dosso. Vogliono forse che girino solamente suv?