Kremuzio

Animazione


E' un termine con diversi significati, alcuni belli ed altri meno. Ce n'è uno che non sopporto, forse perché sto invecchiando o forse perché la confusione fatta così per fare, non mi piace. Ieri sono stato in pizzeria con amici, per parlare, dialogare, discutere, ovvero quelle attività che hanno bisogno di un posto caldo, davanti ad una buona pizza e birra fresca. Il locale non prometteva nulla di buono per una tastiera ultramoderna proprio all'entrata. Ho cominciato a pensar male. Poi una volta iniziato a mangiare, una cameriera ci ha annunciato con soddisfazione che ci sarebbe stata un po' di musica. E come se non bastasse anche un sedicente mago si annuncia con numeri mirabolanti. Sorvoliamo sulla solite musichette dalle sempreverdi anni 60 a "romagna mia". Mancavano quei pezzi napoletani che avrebbero fatto tanto "pranzo di matrimonio di figlia di camorrista". O forse li avranno cantati dopo che ce n'eravamo andati, non so. Di solito quando vado in un campeggio chiedo se si fa animazione. Se il gestore, con un sorriso a 31 denti (di solito manca un incisivo) dice di si, e chè è bellissimo ed invidiato da tutte le feste patronali della zona, io faccio manovra e me ne vado. Trovo insopportabile, la sera, quando uno vorrebbe leggersi un libro in santa pace e bere un goccetto, sentirsi rintronare di coccodrilli come fanno, canzoncine dello zecchino d'oro e tutta la serie di ritmi latini che se si azzardano a tradurre le parole, svieni dallo schifo. Si fatica a far capire che uno che viene da Roma, di casino se n'è lasciato alle spalle parecchio, e vorrebbe un po' di pace. In Italia non si può. Nei posti marittimi è d'obbligo il divertimento da balera, la discoteca fino all'una - le due, ubriacature di teenagers con rigurgiti obbligatori. Se voglio star in pace mi tocca andare in Francia o in Grecia, che poi sono molto più educati e puliti, oltre che ospitali ed economici. Ora però mi preoccupa il fatto che anche in pizzeria non si riesca ad avere quel minimo di silenzio per dialogare in pace, come se fosse un qualcosa da rigettare. Che poi mi viene in mente una domanda: ma non è che è colpa mia che non sopporto più la confusione? Sto diventando misantropo al punto tale da dovermi preoccupare? Sto invecchiando male? Come sarò quando avro' settantanni? Se ci arriverò ve lo dirò.Ah, dimenticavo... poi il mago ci ha intrattenuto con indecenti giochi di carte e di destrezza in cui si vedeva prima il trucco e poi l'effetto... Un simpatico modo per sentirsi bambini: facevo lo stesso in prima elementare con carte truccate.