Kremuzio

Dagli all'animalista


Dato che viviamo in un paese dove vige la censura e la disinformazione, esplico il mio diritto a non credere a molte notizie che vengono date dai giornali e giornalisti.Leggo su Repubblica della distruzione di uno zoo-voliera-vetrina per turisti in cui gli uccelli sono stati addestrati ad essere liberi di giorno e tornare nelle loro tane nelle voliere di notte. Il parco naturale di Cumiana è stato quindi bruciato con una quarantina di molotov a lento innesco, ed il risultato è stato quello della completa distruzione e della morte di molti uccelli e ricci. Un foglio ritrovato e trattato come rivendicazione è a firma dell'ALF, animal liberation front. Ora io non credo sia stato l'ALF, in quanto è così assurdo che questi abbiano lasciato morire gli animali invece di liberarli. Se ci fosse stato scritto "banda Bassotti" o "gruppo cattolico armato" cosa avrebbero scritto i giornalisti? Siamo forse davanti ad un tentativo di criminalizzazione del gruppo che in passato ha dato filo da torcere ad allevatori senza scrupoli e luoghi di tortura per animali? 40 molotov da un litro e mezzo mi sembrano un armamentario spropositato, quando sarebbe bastato, come al solito, tagliare lucchetti e gabbie. A leggere l'articolo pare che ci siano stati alcuni uccelli notturni addestrati a vagare per il parco liberamente, di giorno (quando dovrebbero dormire) e tornare in gabbia per essere legati ad un trespolo di notte (quando dovrebbero essere liberi di cacciare). La cosa non mi torna. Si tratta di una specie di Guantanamo dove si tortura sballando i bioritmi oppure è un laboratorio nazista per invertire i cicli di veglia-sonno di povere creature?Ovviamente i proprietari del parco dicono che gli animali liberati sono abituati a morire in quanto non sono abituati aprocacciarsi il cibo da sé. Come quando si fa l'appello ai rapitori di qualcuno, che guarda caso è sempre malato e sottoposto a cure indispensabili e medicinali rarissimi. Ma lasciamo perdere. Io non credo siano stati loro. Avrebbero fatto una miglior figura dando la colpa ai romeni, o agli zingari. La storia delle rivendicazioni finte ha molti precedenti nella storia patria, ed è servita a coprire magagne sempre più grandi di quelle che non sembrassero ad una prima lettura.Mi dispiace per voi, cari giornalisti, ma non vi credo più. Finché in classifica della libertà di stampa saremo sotto Uruguay, Paraguay, El Salvador e Namibia.Anzi, mi dispiace per noi...