Kremuzio

Parcheggi ospedalieri


Non credo sia un caso o una necessità, ma trovo una correlazione spinta tra un ospedale ed il pagamento del suo parcheggio. Ogni tanto mi capita di dovermi recare a far visita a parenti ricoverati o da ricoverare, accompagnare per visite ed analisi o assistere portando qualcosa da leggere o altri articoli per sollevare il morale. Ovviamente non potendo trasportare mia madre sullo scooter avendo ella quasi 80 anni, devo a malincuore prendere l’auto. Gli ospedali sono strutture benemerite, come dopotutto lo è la sanità nazionale di cui ho stima e fiducia, almeno fino ad ora (un giorno spiegherò perché). Ma la parte del parcheggio sembra messa apposta per recuperare le spese di degenza. Tutti i parenti che vanno quotidianamente a trovare i loro ammalati, di solito ci vanno in auto, oltrepassano un passaggio a livello che scatta premendo un pulsante rosso e rilasciando una ricevutina con codice a barre. Se ti sbrighi entro 15 minuti all’uscita non paghi, ma se sgarri cominci a rimpinguare le casse dell’economato. Se putacaso ci stai mezza giornata per, malauguratamente, seguire l’esito dell’operazione, partono biglietti da 10. Calcolando le centinaia di auto che sostano nelle strutture di grandezza media, ad ogni ora del giorno, sono decine di migliaia i tanto bistrattati euro che rotolano tintinnando verso un’unica direzione ogni ventiquattrore…E vedo anche che la correlazione è inversamente proporzionale al costo medio della degenza. Visitando persone in cliniche private, ho notato la bellezza degli spazi verdi messi a disposizione gratuitamente per chi dovesse introdursi con macchinoni lucidissimi. Al massimo un'enorme orchidea epifita avrebbe colpito la carrozzeria ammaccandola o uno scoiattolo dato un morso ad un copertone scambiandolo per una saporita ghianda. Gratis, ovviamente, con possibilità persino di far passeggiate nel verde e cibare gli animaletti del bosco. La Luna, sempre piena, di notte sembra più grande del solito.Tutto il contrario di quegli angoli fuori della vista di Dio, dove sordidi traffici di carrozzine, flebo e panini con la porchetta si svolgono prima nell’ombra di cornicioni cadenti, poi nel buio della notte senza stelle e senza illuminazione. Quando riprendi l’auto, a volte la trovi rigata sulla carrozzeria da una siringa infetta. Macchie di sanguee liquidi corporei sconosciuti sul parabrezza non si tolgono neanche col tergicristallo alla massima velocità. Ti chiedi come siano arrivate. Ma poi dimentichi tutto quando vai alla cassa a pagare. Io che a certe cose ci penso e mi premunisco prima, ci vado col solito scooter. Una volta se arrivavi in sella a due ruote, non pagavi, poi si sono fatti esosi e pretendono l’obolo anche dai centauri. Faccio finta di niente e ritiro la ricevuta, altrimenti la barra non si alza. Ma all’uscita mi insinuo sul passaggio pedonale ed evito di dissanguarmi. Vi pare che debba lasciar fuoriuscire dalle mie tasche ogni giorno 3-4 euro per la sosta di un paio di ore? Con la moto poi? Non ci penso proprio… Potete chiamarmi pure evasore.