Kremuzio

Non facciamo scherzi!


Che già ce ne fanno troppi ogni giorno. Basta leggere i giornali: è tutto uno scherzo. Non mi piace farne il primo di aprile, la gente se lo aspetta, per cui preferisco farne il più possibile nel resto dell’anno. L’effetto è garantito ed esilarante se non si è troppo cattivi. Non a caso quelli che mi ricordo di più sono stati fatti in momenti sparsi sul calendario. Come quella volta che incollai la cornetta del telefono a quel collega che era abituato a rispondere agli squilli con violenza. Si diede tutto il telefono in faccia. O quando a quell’amica che stava mangiando una gustosa fetta di pane e marmellata (ero un bambino), non resistetti a darle una botta sulla mano così che la dolce spalmatura finisse sul suo bel visino. O spostare l’indice rivelatore della combinazione del lucchetto che bloccava la bicicletta di un mio caro amico così che i numeri giusti non combinassero. O quando gli smontai gli sportelli della Dyane? Ma gli scherzi che suscitarono scalpore li fecero ad un mio amico professore pignolo, i suoi studenti. A partire da quella volta che gli cementarono una lapide proprio sul portone di casa a ricordo del defunto prof. Ne conseguirono situazioni imbarazzanti per la famiglia quando sopraggiunsero telefonate dalle pompe funebri sparse sul territorio che chiedevano se ci fosse ancora il morto in casa. O le sentite condoglianze dei vicini che bussavano all’uscio. Scherzi telefonici non ne ho mai fatti. Mi sembrava di cattivo gusto prendere in giro persone dal cognome buffo o passibile di doppi sensi. Nonostante dicano che non abbia il senso dell’umorismo, Mi piace fare scherzi al mio gatto. Quando dorme saporitamente, gli metto sotto il naso un pezzetto di carne così che magari durante i suoi sogni possa vivere battute di caccia. Lo vedo dai movimenti bruschi ed involontari. Poi la sorpresa gli diventa realtà non appena apre gli occhi. O quando gli faccio gli agguati bloccandogli la coda mentre è attento ad organizzarne una delle sue. Ma c’è il rischio che si offenda, meglio andarci cauti, che poi si vendica alzando la coda sulla collezione di LP. Troppi di questi scherzi ho dovuto subire. A sentire il radiogiornale, uno dei più importanti scherzi del primo aprile è stato quello che secondo i soliti giornalisti ignoranti, avrebbe fatto Orson Welles alla radio “annunciando lo sbarco dei marziani”. Se solo, questi scribacchini dell’etere avessero fatto una minima ricerca su fonti non troppo complicate, che so: wikipedia per fare un banale esempio, avrebbero scoperto che il 30 ottobre del 1938, ben distante dal primo di aprile anche secondo il calendario anglosassone, il geniale regista non fece uno scherzo. Si trattava di una trasposizione radiofonica del romanzo “la guerra dei mondi” di H.G. Wells in un vivissimo trattamento in cui sembrava che gli eventi si svolgessero in diretta. Ovviamente preceduto da avvisi e titoli di testa. I soliti paranoici, come quelli che attendono la fine del mondo ad ogni plenilunio, diedero spettacolo con suicidi, fughe ed orge di addio alla vita. Ogni tanto qualcuno ci riprova a tentare finte dirette con esiti pernacchiosi. Ma il succo del discorso è che non era uno scherzo e non era il primo aprile, ed anche oggi ho parlato male dei giornalisti e della loro ignoranza…