Kremuzio

Se la terra trema


Non posso fare a meno di parlarne, sono ancora rimasto turbato da quanto è accaduto stanotte. Non è facile svegliarsi nel bel mezzo della notte da un movimento tellurico di una tale portata. Seppur lontano dall’epicentro, la potenza con il quale la scossa si è propagata è arrivata fino a Roma. Abitando al sesto piano il movimento del palazzo è stato angosciante. Pur sapendo di poter essere abbastanza sicuro, sentire per più di una decina di secondi il rumore del letto e dei mobili oscillare è una esperienza terribile. Ho capito che doveva essere qualcosa di grande non troppo lontano. E’ ben diversa da quelle scosse sussultorie che ogni tanto avvengono nella provincia, in mare o vicino Tivoli. Rassomigliava, seppur di durata maggiore, alle scosse avvenute in Umbria alcuni anni fa. E sappiamo di quale evento stiamo parlando. Ricordo anche allora il letto che sbatteva al muro, il rumore delle mura, i lampadari muoversi. Ma stanotte da un paio di librerie sono anche caduti dei libri in seconda fila. Dovrò ricordarmi di fissarle al muro. Ed una impressione strana me l’ha fatta vedere alcuni mobili spostarsi, la lavatrice, il tavolo, quello che c’era sopra, i vasi.E mi è tornato alla mente il 1980, quando abitavo con i miei, a piano terra, e quella notte di novembre accadde lo stesso. Ma fu molto più grave. Ero appena tornato dalla perdita di tempo di un anno di naia, un anno perso, e volendo sentirmi utile, partii con un gruppo di aiuti, essendo radioamatore e volontario della protezione civile. Ricordo la neve nell’Irpinia, il campo base a Lioni, il disastro, i morti. Un ingegnere che mi spiegava, mostrandomi i tondini utilizzati per il cemento armato, lisci: “vedi, questi devono avere delle scanalature per attaccarsi bene al cemento armato. Hanno voluto risparmiare, magari le costruzioni erano in mano alla camorra che per guadagnare di più hanno usato materiali scadenti. Alla minima vibrazione crolla tutto”. Ricorderò sempre quelle parole. Non è il terremoto che uccide, ma le case costruite male. Ricordo le notti in roulotte, quando questa cominciava ad oscillare a lungo, ed in lontananza si sentiva qualche pezzo di muro cadere. Oppure quando camminavi e cominciava a girare la testa, una sensazione che non ti sai spiegare, finché vedi pali che oscillano e gente che inizia ad urlare. Vedi tutti i soffitti di una palazzina completamente attaccati l’uno sopra l’altro in un wafer osceno, e sai che lì sotto vivevano delle persone, e te ne accorgi solo vedendo grandi enciclopedie ed elenchi del telefono contorti in un modo assurdo, lavatrici e frigoriferi schiacciati, e casse di legno chiuse. E la puzza di morte.Stanotte non ho dormito. Aspettavo nuove scosse, più deboli, che sono arrivate puntuali. Sapevo che non mi sarebbe accaduto nulla, che la mia città è relativamente tranquilla da questo punto di vista, che il palazzo avrebbe retto anche ad un sisma più forte. Ma ugualmente non sono riuscito ad addormentarmi. Si tratta di un pericolo ancestrale, di una tale potenza che non puoi controllare, che inizia quando non te lo aspetti, che non puoi prevedere, forse. Ieri pomeriggio non trovavo il gatto. Si era nascosto per dormire in un punto stranissimo, dietro il water. Non l’aveva mai fatto prima. Pensavo fosse morto, dato che non rispondeva e sembrava come se fosse stato male e fosse andato a cercare un posto nascosto per morire. Ma è bastata una carezza per svegliarlo e sentire il suo lamento per essere stato svegliato da un sonno profondissimo. Chissà se aveva sentito qualcosa di strano? Abbiamo ancora tutto da imparare dagli animali e dalla loro sensibilità. Fatto sta che stanotte, una volta salito sul letto e cominciato a fare le fusa, avevo capito che potevo stare tranquillo almeno nelle prossime ore.