Kremuzio

Satire e satiri


Premetto che la trasmissione di Santoro non mi fa impazzire, e che non gradisco le vignette di Vauro se non in alcune eccezioni (come quella famosa qui a fianco, contro i cacciatori). Ma cerco di ascoltare sempre Travaglio, perché è uno che infarcisce ogni notizia di particolari e citazioni imbastendo una tela di correlazioni che non lasciano scampo a chi viene preso di mira. Adoro le trasmissioni come Report che fanno le domande giuste alle persone giuste, che si percepisce quando si arrampicano sugli specchi e non sanno cosa rispondere. Non mi piace l’umorismo radical-chic di Crozza che però ci mette dentro troppe offese personali. Praticamente sono quasi incontentabile e per questo non è che mi lamenti troppo di satira inserita in contenitori informativi. Semplicemente cambio canale. Ma non sopporto la censura così come la satira che strizza un occhio al potente, che da una parte punge e dall’altra lecca. Mi fa schifo il Bagaglino che pare piaccia tanto ai politici, chissà perché. E non mi piace Forattini nella quasi interezza. Mi accorgo che ci sono troppi compromessi nella scrittura dei testi comico-ironici-satirici. Per far si che si possano trasmettere, o sono troppo smielati o troppo volgari. Non capisco perché non ci siano vie di mezzo, o forse si: non ne sono all’altezza. Spesso la volgarità vince, come in quel pezzo nel film di Nanni Moretti “Sogni d’oro” che invito a ricercare su youtube. Si passa dal branoinfarcito di parolacce al trafiletto di giornalismo puro, con una nonchalance che non fa sconti a nessuno e rischia di confondere chi ascolta.E si riparla di censura, quando l’unica censura accettabile sarebbe quella di rifiutarsi di ascoltare. Non mi piaci? Non ti vedo! E no che come al solito si demanda ad un’autorità “al disopra delle parti” se una cosa può essere trasmessa o no.   Come quando per sbaglio mi trovo a fare zapping e mi imbatto nel TG di Fede: a stento blocco il conato di vomito e spingo di nuovo il pulsante che cambia il canale; o se incappo su Vespa, o se scivolo sul Bagaglino come se fosse una deiezione canina… Scappo, poi spengo io prima che le trasmissioni vengano spente da qualcun altro. Pian piano non avremo più un'informazione corretta: solo eccessi. La censura, come in ogni bravo regime nasconderà le notizie senza scomodare anchormen che ci convincano che non siano vere, tra una battuta e l'altra. In pratica neanche sto a sentire quando danno del “nano malefico” a Berlusconi (strano però, il correttore ortografico di Word mi avverte, sottolineando la parola, che Berlusconi è un errore…) o Brunetta. Sono offese puerili e stupide. Basterebbe mettere in mostra nero su bianco, magari ricordare la tessera della P2, ad esempio: quale offesa maggiore? Le parole sono potenti, importanti, possono far male, così come un segno grafico inciso sulla carta. Andate a rivedere la satira politica dei giornali socialisti all’inizio del secolo scorso: arte, capolavori di grafica e parole taglienti. O i testi del Marco Aurelio, o le pasquinate. Non certo la coprolalia di Luttazzi... La Verità è la maggiore delle satire possibili, e nessuna censura potrà mai affossarla.