Kremuzio

Tranquillizziamoci, forse.


Possiamo continuare a mangiare le salsicce. Anche se non c’è, come al solito, molta chiarezza, le notizie, consigli e divieti si accavallano. Questa febbre suina viene subito dopo la mucca pazza e l’aviaria. I pesci hanno il mercurio, le verdure sono OGM e pregne di pesticidi. Il riso non abbonda neanche nei magazzini degli stolti e le scorte di grano un giorno ci sono e l’altro mancano. Cosa ci mangeremo? Diventa un problema se non vogliamo entrare in un McDonald, dove pare non manchi mai niente e sia tutto perfettamente igienicizzato, anche il sapore degli hamburger.Ma vediamo di capire di cosa si tratta. Allora, l’allarme viene dal Messico. Chissà perché, invece che dall’Asia. Cosa hanno i maiali per ammalarsi di questa influenza dovuta ad un virus che potrebbe attaccarsi all’uomo. Che il maiale sia molto simile all’uomo, ed anche a qualche donna, lo sappiamo. Ci fanno farmaci, lo usano per trapianti, esperimenti genetici e virali. Si mangia completamente, si usano le deiezioni per il biogas e può essere un bravo giardiniere. Un animale tanto carino quando cucciolo, poi un po’ meno al punto di ucciderlo quasi con sollievo. Qualcuno lo tiene anche come animale da compagnia, e forse ci si accoppia.Quindi i maiali si ammalano, e trasmettono, proprio per una quasi parentela genetica con l’uomo, questo virus che muta ed è molto pericoloso se non preso in tempo o per tempo. Ma come si attacca se non per averlo mangiato? Ci consigliano di lavarci le mani e pensano che il contagio avvenga con il respiro. Però dicono anche che il virus muore se cotto. A me piacciono le salsicce crude: devo stare attento?  L'epidemia di febbre suina, che avrebbe fatto 152 morti in Messico, si è estesa a Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna e Spagna, facendo temere alle autorità sanitarie una pandemia. Si tengono d’occhio aerei, navi, e poi treni e metropolitane: sarà per questo che oggi c’era un sacco di traffico automobilistico? Il trasporto veloce e senza sosta di persone e merci fa muovere velocemente il confine del contagio, e tutto il globo civilizzato e collegato deve stare attento. Laviamoci la mani, che male non fa, ma non dobbiamo temere il contagio anche se il livello di allerta sale continuamente. Quanta confusione nelle notizie e nei consigli! Ancora non si vede chiaro nella situazione, ma di sicuro possiamo pensare che stiamo raggiungendo un punto nella storia umana abbastanza a rischio. Molti film e serial televisivi fanno riferimento a questi possibili motivi di decimazione o addirittura estinzione. Sempre di virus si tratta, e spesso la colpa si da’ a laboratori militari che stanno studiando e creando nuove armi batteriologiche, o meglio virali, per la distruzione di massa. Chissà quanto c’è di vero in tutto questo? Ma continuo a pensare cosa c’entri il Messico. Forse che il problema sia l’allevamento fatto in condizioni igieniche raccapriccianti? Un’ondata di freddo? La vicinanza con il New Mexico, stato americano che nasconde basi militari “segrete”? Ma non vorrei instillare dubbi per alimentare il folklore paranoico che va tanto di moda.Però, proprio ieri l'organizzazione mondiale per la salute degli animali (Oie, nell'acronimo inglese su www.oie.int) si è sentita chiamata in causa intervenendo per mettere chiarezza o maggior confusione, in una questione apparentemente di definizione. Questi affermano che "Fino ad oggi il virus non e' stato isolato negli animali. Perciò non può essere definito 'influenza suina". Il virus A/H1N1 ha una componente suina, aviaria ed umana. E’ quindi il vecchio ceppo aviario che ritorna e si potenzia? Muta e si irrobustisce? Se dovesse essere dimostrata una propagazione del virus tra gli animali la situazione potrebbe peggiorare per tutti, anche per gli umani. Sarebbe meglio, dicono i veterinari, nominare il contagio "influenza nordamericana" puntando sulla sua provenienza geografica. Come fu fatto con la Spagnola, che tra il 1918-1919 uccise più di 50 milioni di persone.Come mi raccontava mia nonna che vide quella terribile epidemia, e come molti di coloro che la scamparono oltrepassò i 90 anni di età: “Quello che non strozza ingrassa, quello che non uccide tempra…”