Kremuzio

Mutande


E’ primavera e scatta l’ormone. Inizia con i primi caldi la guerra dei perizomi. Non so chi vince e cosa si vince, ma fatto sta che se ne vedono di tutti i colori. Letteralmente. A prescindere che non ho ben capito se questi siano comodi o scomodi. Quando vedo qualcuna seduta al bar, con quel triangolino di stoffa agganciato alla vita dal quale un filino tiratissimo si va a perdere in basso, non posso fare a meno di pensare ad un macchinario torturatorio, al filo che taglia la polenta. Ed inorridisco al pensiero. Non so se ho il diritto di sbirciare o no. Ritengo di si in quanto i colori sgargianti che spiccano sembrano fatti apposta per attirare l’attenzione, come un esca per il pesce affamato. Guardare senza abboccare. Lo sguardo si incolla come un puntatore laser per una bomba intelligente. Colori accoppiati stranamente, a volte stridono come un maglione di Missoni, altre volte sono di colori tenui o sparati in faccia al passante. Per chi si muove in moto, troppo spesso capita di aver distolta l’attenzione da motorini che trasportano sul sellino posteriore giovinotte abbracciate a ragazzotti che probabilmente sanno che chi sta loro dietro attira attenzioni e sguardi che vanno al disopra della targa e delle caratteristiche tecniche del motociclo. Forse lo fanno per non prendere multe quando passano col rosso. Poi ci sono quelle mutandine leggerissime dai colori pastello, che escono dai jeans con piegoline e danno l’idea di essere fresche e ariose oltre che pericolosamente trasparenti.Nulla a che vedere con quelle fodere per divani che usano i maschi, dall’elastico con nomi delle marche grandi come scritte pubblicitarie. Che poi per farsele vedere girano con pantaloni che imitano le forme dei pinguini. Vita bassa e troppo lunghi sui piedi, che fanno venir voglia di mettere le bretelle. Coloracci troppo scuri o troppo bianchi, che danno l’idea del troppo e basta.E si che ai miei tempi c’erano quelle mutande in cotone che oggi usa solo Homer Simpson, quelle con quelle cuciture sul davanti a costruire un labirinto nel quale il miglior amico dell’uomo dovrebbe insinuarsi a zigzag per fuoriuscire, sempre che non abbia perso la strada, per elementari funzioni fisiologiche. Di misura esagerata, mi vennero date, l’ultima volta che ricordo, come dotazione personale durante il servizio militare. Ricordo che le metteva solo uno di Brescia che somigliava un po’ ad Hitler. Le tirava su come Fantozzi ed i suoi mutandoni ascellari. A volte uscivano i pendenti, dato che un’altra caratteristica poco simpatica era quella di allentare gli elastici in basso.Poi c’erano quelli che chiamavamo mutandoni tattici, lunghi in lana urticante che si usavano d’inverno e che dopo che li lavavi si restringevano diventando più ridicoli di quelli con il labirinto.Ma ritorniamo ai perizomi. Se li mettono un motivo ci sarà. Saranno comodi o vengono usati solo per motivi estetici, tipo non far vedere la biancheria intima sotto pantaloni attillati? Sollevo questo interrogativo al quale spero che le signore e signorine che mi leggono sappiano darmi una spiegazione. Per favore non mi chiedete di provarlo da me. Sono fatto all’antica e mi piacciono grandi spazi aperti, boxer e slipponi in cui ciondolare stancamente, anche se poi ogni volta che prendo le buche con lo scooter, reprimo a stento un urletto di dolore.