Kremuzio

Viva la foca!


Sinceramente non sapevo che l’Italia fosse al secondo posto per quanto riguarda l’importazione di pelli di foca. Sembra che alla fine si sia riusciti a bloccare le esportazioni dal Canada, paese peraltro serio e civile che cede in questa schifosa attività molto della sua attendibilità nello scenario mondiale.Avete presente quei bellissimi cuccioli indifesi e dai grandi occhi intelligenti che hanno la sfortuna di avere un bel pelo, niente artigli e che non fanno male a nessuno? Proprio per questo vengono barbaramente uccisi a bastonate da infingardi maledetti vigliacchi esseri osceni per fornire pelli a mentecatti che ne faranno pellicce per esseri sottosviluppati cerebralmente. Quando penso al male che si fa agli animali che non si possono difendere, divento una bestia anch’io. Ma chi è che ancora usa pellicce al mondo d’oggi? Esistono tessuti sintetici che coprono molto meglio di pelli di creature assassinate e scuoiate. Le nuove fibre sono resistenti, mantengono il caldo corporeo, sono economiche e riciclabili, e non sono sporche di sangue di poveri animali. Si tratta di barbarie, semplicemente. Per cosa poi? Qual è il percorso intellettivo che porta una donna prima a depilarsi completamente e poi a ricoprirsi di peli altrui? Si trattasse solo di peli di donatori coscienti, allora mi farei avanti. Sono abbastanza villoso da permettermi di donare il mio pelo. Mi toserei volentieri per salvare vite di creature indifese e mandare sul lastrico dal primo cacciatore all’ultimo commerciante di pelli. Li vorrei vedere con i loro occhioni tristi chiedere l’elemosina sui marciapiedi, e prenderli a bastonate. Certo, i peli del vicino sono sempre più folti ed a nessuna piacciono i propri. Che errore.Fortunatamente, almeno da questo punto di vista le giovani generazioni stanno abbandonando queste mode maledette. Ormai vedo in giro, almeno qui a Roma, solo donne anziane dalla faccia idiota e tirata, al minimo abbassamento della temperatura, magari dotate di suv e di marito cornuto, girare ingombranti, pavoneggiarsi con qualcosa che apparteneva ad altri esseri viventi prima di loro.Gli animali da pelliccia sembrano essere quelli più sfortunati su questa terra. Da sempre l’uomo si è prodigato nel farli soffrire il più possibile pur di non rovinare il prezioso pelo. Ma chi da’ valore al pelo? Quali complessi spingono un uomo o una donna a volersi coprire con capi di pelliccia? E sarà un caso che molti di questi animali ci fanno più pena di altri? Una volta facevano pellicce con i gatti. Oggi le fanno anche con i cani per ignobili applicazioni su capi di bassa moda. Pelli importate dalla Cina, dove grandi macelli per animali degni di gironi infernali, lavorano a pieno ritmo per procurare indecenti colli di pelliccia.Ricordo un paio di vecchie zie negli anni 60 che nelle occasioni importanti si cingevano il collo con una pelle di volpe. Quelle schifose pelli intere, complete dalla testa alla coda. Il cranio impagliato aveva occhi di vetro finti ed un fermaglio in bocca che serviva a tenere ferma la coda. Come una sciarpa pelosa. Ero bambino e mi faceva un’impressione enorme. Le mie zie pensavano di essere più belle con quelle. A me facevano paura. Pensavo che prima o poi quelle volpi sarebbero resuscitate, aperta la bocca per scivolar via con quelle zampette vuote, con le unghiette arrotondate, e correre nei grandi pascoli dove si sarebbero unite in grandi e non più tristi branchi.