Kremuzio

Aggressione e disinformazione


Sarà che ormai non mi fido più dell’informazione, che son diventato curioso di cosa effettivamente sia accaduto dietro le notizie. Spesso ci vengono sbattute in faccia con dovizia di particolari e di filmati, tanto che non si capisca come, in quel momento, ci siano così tante persone a riprendere l’avvenimento con telecamere professionali o amatoriali, telefonini o videocamere spia. Prendete l’esempio delle varie “paperissime” in cui non si capisce perché uno debba riprendere, che so, uno che innaffia le piantine sul balcone, che poi scivola e rischia di fracassarsi la testa, con gran divertimento. In quel momento penso che la gag sia stata preparata, o che in quella famiglia ci sia un pazzo che vive con una telecamera attaccata ad un occhio. Fateci caso a quante riprese immortalino operazioni così comuni e banali che poi sfociano in strani momenti di presa in giro multimediale. Allora, ascoltando una telefonata in una radio privata, c’era uno che diceva di essere stato presente a quella che viene definita “aggressione a Rinaldini”, ovvero la caduta dal palco del segretario generale del Fiom, che secondo tutti, tranne i Cobas che ne sono stati accusati, sarebbe stato spinto giù dal palco sabato a Torino. In pratica, secondo costoro e colui che c’era stato, il sindacalista, in un momento di nervosismo sul palco, aggredito verbalmente, cadeva dal palco per un incidente e non perché spinto, fatto sta, che gli stessi “aggressori” lo aiutarono a rialzarsi. Ma tutti gli altri dicono il contrario. Ora per accusare occorrono le prove, e cosa c’è di meglio di un bel filmato da cui osservare il parapiglia, la spinta ed il volo, fortunatamente senza troppi danni? Io non l’ho visto, benché probabilmente ci siano state decine di videocamere e telecamere delle tv. Perché sono stati diffuse solo alcune foto, ben nitide, ma che non fanno vedere spinte? E’ un interrogativo che non mi ha fatto pensare ad altro. Io non voglio credere ad una o all’altra parte senza prove, e queste prove non mi vengono date. Non ci credo che non ci siano state riprese dell’accaduto. Dove sono? Sono state sequestrate? Si è voluto creare uno scollamento tra lavoratori e sindacati? Tra forze politiche e dimostranti? Tra l'intelligenza dei giornalisti e quella degli spettatori?Questi sono quei momenti in cui mi viene in mente che la censura sta diventando così forte da diventare invincibile. Senza una corretta informazione e senza una fiducia in coloro che l’informazione dovrebbero darci, non si può stare. Come quelle volte che non fanno vedere un fuorigioco fischiato contro una “grande”. Guarda caso la telecamera non è mai in linea, mentre a parti invertite, si riescono a contare i fili d’erba tra i tacchetti del difensore che lo rimette in gioco. Non mi piace questo giocare con i fatti, questo sovvertimento dei dati in possesso facendo finta che non si possono avere ulteriori dati per avallare o meno una della parti in questione. Ed il caso vuole che la parte più forte abbia poi ragione da questa mancanza di prove. E sempre qui andiamo a parare. Si tratta di censura o di modifica dell’informazione? Il fatto viene celato o trasformato? E qual è la differenza tra queste operazioni da paese non libero? Scusate la paranoia, ma una volta non ero così, mi ci hanno fatto diventare da quando ho cominciato a chiedermi il “perché” di ogni cosa che vedo nei telegiornali. E’ stressante, ve lo garantisco, e mi fa sentire impotente nei confronti dei giornali e dei tg. Come quando ascolto affermazioni su cose che conosco bene e nelle quali riconosco al volo gli errori o la pubblicità occulta, che sia in reportages o in approfondimenti. E lì capisco che se ci sono così tante “disinformazioni” negli argomenti che conosco, figuriamoci in quelli che non conosco, magari molto più importanti ai fini sociali.Ma non pretendo ormai più niente da questo paese, e me ne dispiace, ed ogni tanto rivedo la classifica sulla libertà di stampa. Dal 31esimo al quarantesimo posto…31 Namibia, 32 Paraguay, 33 Croazia, 34 El Salvador, 35 Taiwan, 36 Mauricio, 37 Perú, 38 Bulgaria, 39 Corea del Sud, 40 Italia. E mi viene da piangere.