Kremuzio

Presidente non molli!


E dicono che in Italia si parla italiano, si, ma con l'imbarbarimento dialettale si rischia di capire fischi per fiaschi. Mollare, in romano/romanesco ha delle accezioni particolari, ed è probabile che un nordista non comprenda subito il significato dell'esortazione.Ha contribuito di certo il motto "boia chi molla" di tanti anni fa. Io ho anche avuto un prozio avanguardista che partecipò alla marcia su Roma nel 22, alla guerra di Spagna ed altre nefandezze, e goliardicamente si scherzava sul significato recondito e nascosto della frase. Viaggiando nei vagoni o in vecchie camionette chiuse, capitava che qualcuno, magari dopo aver digerito un scatoletta di fagioli, desse luogo a fuoriuscita tristemente involontaria o volontariamente scherzosa di gas intestinali, provocando lo sdegno e lo sconforto nei camerati già provati dal lungo viaggio su autoveicoli dalle balestre sgangherate e non certo all'altezza delle sospensioni oleopneumatiche moderne. Chi la mollava veniva poi fatto bersaglio di scatolette di latta vuote, bombe a mano inerti e manganellate scherzose. Giammai l'olio di ricino che avrebbe vieppiù aumentato i miasmi involontari.Molti anni dopo, il termine "mollare" in ambienti camerateschi (a scuola o durante il servizio militare ad esempio) era occasione di dileggio e scherzose mandate a quel paese, se l'atto del mollare non fosse solo stato un rumorino ma anche un disgustoso odore di uova marce, o chimicamente anidride solfidrica, se ricordo bene gli insegnamenti del gustoso insegnante di chimica. Accetto correzioni, ovviamente... la mia memoria è fallace. Sempre Alvaro Vitali, in una interpretazione famosa di Pierino, spiegava licenziosamente i tipi di emissioni ed i loro nomi comuni. Si iniziava dal rumoroso ROBERTO, rumore secco ed asciutto, ad ALFONSO silenzioso, triste e puzzolente, al PASQUALE che è tutta un apoteosi squaqquarellante molto pericolosa in chi la produce. Si prega di intonare, leggendo, i 3 nomi con la debita impostazione della voce, calcando ed allungando le esse. La memoria olfattiva mi aiuta a ripercorrere nel passato quei momenti spensierati quando con gli amici, all'interno di piccole auto senza aria condizionata, uno di loro, sempre il solito, si inclinava da un lato e ridendo sguaiatamente rilassava la muscolatura nascosta (mollava) emettendo sia rumori che afrori che il disgusto oggettivo ricopriva di improperi cartacce pacchetti di sigarette vuoti e cocce di banana, ovvero tutto quello che giaceva da tempo sul cruscotto.Ritengo quindi, per farla corta e per farla breve, che le persone osannanti la persona che sapete voi, una volta circondatolo, guardie del corpo permettendo, si siano espresse in termini scherzosi, alla romana, così per essere sicuri che il caldo, più la camminata, uniti all'alta pressione ed all'accerchiamento non diminuissero la presenza di ossigeno nello smog romano, e così, "mollare" in quel momento ben preciso sarebbe stato deleterio per i nasi dei presenti e forse per le centraline antismog delle vicinanze. Nel caso negativo, si sarebbe avuto uno stop al traffico che a noi romani non piace assolutamente. Purtroppo, dalle interviste e dalle dichiarazioni succedute in seguito nei giornali e televisioni, ho ahimé compreso che la frase gridata a gran voce fosse stata un invito a continuare a fare l'impunito (lo dico ovviamente in grande amicizia...) e continuare a fare il bello ed il cattivo tempo alla faccia nostra (sempre in grande amicizia).E questo accade per l'ignoranza intrinseca della parlata romana da parte della gente del nord. Incomprensioni fatali per il governo del nostro paese! Ma almeno i nasi sono salvi...