Kremuzio

Semaforo verde, ma noi siamo fermi


Da un primo esame delle votazioni europee, uno dei dati che non mi fanno mettere a piangere riguarda l’avanzata dei movimenti verdi ecologisti. Non da noi, ma nell’Europa civile. Dopotutto noi eravamo quelli che abbiamo deciso di dare aiuti alle fabbriche affinché continuassero ad inquinare. Ed infatti, unici tra tutti, seppure avessimo stilata una legge per il blocco della vendita di lampadine ad incandescenza ed elettrodomestici con più consumo di energia, l’abbiamo bloccata e rimandato il problema. Secondo la finanziaria del 2008, le lampadine ad incandescenza, inventate da quel geniaccio di Edison circa 130 anni fa, sono finalmente da mettere al bando in una società moderna che dovrebbe fare i conti sia con la crisi energetica che con l’inquinamento ed il riscaldamento globale. Le lampade a fluorescenza, primo passo, nonostante tutto, abbastanza economico, avrebbero dovuto sostituire le vecchie  a partire dal settembre 2009. Il passo successivo sarebbe stato quello di impiegare lampade a led, ma sono ancora troppo costose per un uso casalingo.Le lampade a basso consumo dovrebbero in teoria abbattere i consumi del 70 per cento circa, in quanto a parità di emissione luminosa, il consumo è molto inferiore. Inoltre non scaldano come i bulbi a cui siamo abituati, anche se alcuni modelli, secondo me, scaldano ancora troppo.Ma il nostro bel governo, sempre pronto a fare gli interessi degli industriali, ha deciso di fregarsene delle leggi europee, e posticipare il cambiamento obbligatorio all’inizio del 2011. Una delle spiegazioni date era quella di poter lasciar smaltire i magazzini pieni di merce inquinante. Nei prossimi mesi staremo quindi ad osservare grandi immissioni di materiale ad alto consumo energetico, a prezzi bassi, che si ritorcerà contro i consumatori, in quanto ad un minor esborso iniziale andrà di contro un maggior pagamento di bolletta della corrente elettrica. Un po’ come le stampanti che costano pochissimo, e che quando hai finito le cartucce le butti in quanto cambiare la cartuccia costa, dopo pochi mesi dell’acquisto, molto ma molto di più del costo iniziale. Un film di Pierino mi viene in aiuto come al solito: ricordate la scenetta dove Pierino entra in un alimentari e chiede “Fornaio ce l’hai il pane di ieri?” al che il fornaio risponde educatamente “Certo Pierì, ne ho quanto ne vuoi…” ed il nostro di rimando “Bravo str… ne potevi fare di meno!”.Al solito siamo noi a pagare gli errori di programmazione economica, specie in una nazione dove gli ecologisti vengono tacciati di portare avanti problematiche politiche e non scientifiche. Scienza che, pare, debba essere proprietà della politica e delle industrie che la finanziano con operazioni indecorose che bloccano la ricerca scientifica e lo sviluppo a lungo termine.A casa mia sono ormai 2 anni che ho sostituito tutte le lampadine ad incandescenza con quelle a basso consumo. Mi sento in grado di consigliare di acquistare quelle di marca che, magari, costano il doppio di quelle più economiche, che vengono quasi tutte dalla Cina, ma che sono costruite con materiali scadenti, così che durano anche l’80% in meno, e quindi le si vanno a pagare, a parità di durata, quasi il doppio di quelle più costose. Senza contare che una lampadina a basso consumo deve essere riciclata e smaltita in un particolare modo, in quanto contiene, oltre a vetro e gas e polvere fluorescente, anche un piccolo circuito elettronico. Avevo già scritto un post sul possibile riutilizzo di questo circuitino, al quale vi rimando per un approfondimento. ( http://blog.libero.it/Kremuzio/5543067.html ) o fate una ricerca col tag “lampadine”. Nel frattempo non acquistiamo più lampadine ad incandescenza e sostituiamole prima possibile, ci conviene in tutti i sensi…