Kremuzio

Gas, un pericolo da correre?


Sapere che sulle rotaie viaggiano ogni giorno bombe capaci di distruggere intere palazzine e polverizzare esseri umani, non è un bel pensare. Sono sempre più numerose le auto che bruciano GPL (gas di petrolio liquefatto e non “gas propano liquido” come erroneamente hanno detto alcuni giornalisti), e possiamo ben immaginare quanti vagoni provenienti dalle raffinerie (il gpl è uno dei sottoprodotti della raffinazione del petrolio) stiano in questo momento girando sulle rotaie. È tempo di vacanze e quindi il momento in cui si consuma più combustibile. E guarda caso il prezzo della benzina aumenta, nonostante ci dicano da quest’inverno che stia diminuendo. In compenso ora che non si usa il gasolio da riscaldamento, questo diminuisce con grande strombazzare di fanfare. Ma scommetto il naso e tutto il resto che mi sporge che all’inizio dei primi freddi, il gas aumenterà e la benzina diminuirà, e così via come sta accadendo da quando ho imparato a leggere i giornali.Il GPL costa poco, ma è pericoloso. Si tratta di un gas che è contenuto in serbatoi sotto pressione, e proprio per questa pressione, si trova allo stato liquido. Come tutti i gas, quando esce dal serbatoio e torna ad una pressione inferiore, abbassa la sua temperatura (questo è uno dei motivi per il quale funzionano i frigoriferi) di molto, e ghiaccia il vapore acqueo presente nell’aria, se liberato.Una volta mi sono trovato in una situazione raccapricciante, proprio in relazione al gpl. Avevo un furgone camperizzato, un Fiat 238 rosso trasformato in un simpatico camperino, completo di bagnetto chimico. E cucinotta (non Mariagrazia). A quei tempi c’era l’abitudine di viaggiare con un bombolone del gas sotto il piatto cottura, e con una serie di valvole e tubi e rubinetti, per mettere in parallelo la bombola con il bombolone del gpl propriamente installato per il motore. Questo perché il prezzo del gas per la cottura era inferiore a quello per la trazione. Poi il prezzo venne livellato (verso l’alto) e non convenne più effettuare simili vietatissime modifiche (non l’avevo fatta io ma quello che me l’aveva venduto). Un bel giorno, una ventina di anni fa, devo preparare il mezzo per la revisione, per cui dovevo smontare e rimontare un sacco di cose. Il serbatoio, posto sopra il tetto, andava sostituito con un più nuovo, omologato, e dato che non ero riuscito a consumare tutto il gas, decido di far fuoriuscire quel pochissimo che l’indicatore mi diceva essere ancora all’interno. Mi arrampico sul tettuccio della cabina di guida e con una chiave inglese inizio a smontare il tubo d’uscita. Improvvisamente, mentre sto ancora con le mani intorno alla ghiera, inizia a fuoriuscire un getto ghiacciato che mi ustiona un poco la pelle delle mani. Scendo con un salto e tutt’intorno esce un fiotto di gas puzzolente ghiacciatissimo che sibilando si trasforma in neve. Siamo in estate. Il furgone parcheggiato a spina in mezzo ad altre auto zampilla di neve come se fosse un cannone di quelli usati per imbiancare le piste. Subito le tubature si ricoprono di ghiaccio e mi impediscono la richiusura del tubo scollegato. Non so se avete mai passato momenti disperati e pieni di paura. Ne avevo tanta. In quel momento l’adrenalina mi scorre a mille. Sento sapore metallico in bocca e penso che ora ci sarà una scintilla e mi farà saltare in aria. Due minuti, forse, impietrito, curioso di capire cosa stesse succedendo, ma nonostante tutto fermo a guardare senza allontanarmi che di un solo passo. Le auto passavano e guardavano quella nevicata fuori tempo. Chissà se capivano il dramma che stavo vivendo. Il pensiero era fisso. Ora scoppia tutto! Il sibilo, la puzza, il sapore metallico, il freddo, la nuvola bianca. Tutti i sensi erano all’erta, ma la curiosità era troppa. Chissà quanto gas era rimasto nel serbatoio: non quella minima quantità che pensavo, ma molto di più. Come Dio volle, finì dopo un tempo non quantificabile. L'avevo scampata.E’ una brutta bestia il gpl. Quei poveretti di Viareggio hanno vissuto una tragedia, nulla a che vedere con quella farsa che ho vissuto io. Tutto per un vagone arrugginito. Per regole di sicurezza non seguite, per una scarsa o nulla manutenzione. Un disastro immane, terribile a cui faranno seguito gli scaricabarile di responsabilità, come al solito. Ma non vi preoccupate, c’è l’alta velocità, anche se forse preferiremmo l’alta sicurezza.