Kremuzio

Non toccate i giapponesi!


A me i giapponesi sono simpatici, perlopiù. Quando ti chiedono un’informazione nel loro stentato inglese si inchinano a profusione, e ti fanno sentire nobile. Sorridono e si inchinano, chiedono il permesso di sorridere e ringraziano per averglielo dato inconsciamente. Hanno la pelle bianca, altro che gialla, sono più bianchi di noi e ci tengono perché il sole non li abbronzi, altrimenti sembrerebbero contadini. Così dicono, e non capisco perché sia così disdicevole apparire lavoratori della terra, e per dimostrarlo, specialmente le donne, hanno ombrelli aperti sia al sole che all’ombra. Camminano velocemente con le loro gambe arcuate, forse per la loro dieta a base di pesce e riso che non li nutre abbastanza, o forse perché geneticamente devono essere fatti così. Mi sono simpatici sempre, tranne quando sono in frotte numerose e seguono una guida con un antenna infiocchettata come punto di riferimento. Allora con i loro ranghi serrati non guardano in faccia nessuno, non ridono e guardando sempre il fiocchetto colorato, o al massimo in terra per non calpestare deiezioni canine, e camminano veloci sui marciapiedi bloccando il transito agli altri pedoni. Se devi attraversare e ti trovi una fiumana di sudditi del Sol Levante, devi aspettare che passino, che non ti fanno passare neanche se li punti a testa bassa. Le ragazze sono quasi tutte carine, con i loro bellissimi occhi a mandorla, i capelli neri lisci, a volte coloratissimi, che se incontri il loro sguardo lo abbassano, alcune, o te lo rimbalzano sorridendo, altre, quelle più cicciottelle specialmente. E ridono sempre mostrando i loro dentoni non troppo dritti, e quando si inchinano veloci, i capelli le vanno davanti il viso oscillando e coprendo i loro lineamenti. A volte mi vengono in mente i loro film horror, con quei fantasmi capellutissimi che ondeggiano bianchissimi nei posti più strani.Le loro fotocamere sono quasi sempre piccolissime ed in azione. Fanno il segno di vittoria quando si riprendono, e ridono, ridono sempre. Purtroppo per loro sono in maggioranza piccolini di statura, e non sono esperti di arti marziali, come la tradizione ci insegna, per cui i soliti vigliacchi ne fanno oggetto di aggressioni, di qualsiasi tipo.A Roma vengono scippati in continuazione. I balordi li minacciano o strappano borse, gettandoli in terra. I negozianti aumentano loro i prezzi delle consumazioni o degli oggetti che acquistano. Me ne sono reso conto quando andavo ad accompagnare colleghi di lavoro asiatici, vietnamiti per la precisione. Quando c’ero anch’io i prezzi scendevano miracolosamente, e per questo venivo usato come “carta sconti”. Ma è un’abitudine malsana, quella di trattare male i turisti, che ha radici forti. Durante i giorni del funerale dello scorso Papa, i bar della zona S.Pietro, dove lavoro, aumentarono il caffè da 60 centesimi ad un euro, con la complicità di chi avrebbe dovuto controllare. Tutto era aumentato, per spremere il più possibile tutti coloro che passavano per Roma in quei giorni, ed anche noi romani. Io non sono più entrato da quei giorni in quegli esercizi commerciali in cui facevano queste truffe. Hanno perso un cliente da 300 caffè, 200 pacchetti di gomme, 200 gelati ed un centinaio di cioccolati caldi ogni anno.Non mi è sembrato strano quando ho letto di quei turisti truffati dai ristoranti. E quando i tassisti aumentano le tariffe? Meno male che i malcapitati hanno imparato a denunciare quei lestofanti. Mi vergogno io per loro, e come il sottoscritto non va più a consumare da quelli che speculano, così anche i giapponesi stanno facendo lo stesso, venendo sempre in meno persone a visitare le nostre città. Fare i furbi, alla lunga, non paga. Speriamo che se lo mettano bene in testa.