Kremuzio

Tamiflu e non c’è più il tabu


Una volta si diceva che l’unico tabu rimasto in televisione fosse quello della pubblicità. Era vietatissimo far nomi d marchi famosi e non, al di fuori degli spazi consentiti e sonoramente retribuiti. Lasciarsi sfuggire il nome “aspirina” al posto dell’ ”italianissimo cialdino” come dicevano in un bel film di tanti anni fa, poteva costare il posto al conduttore. A volte li vedevi arrossire quando dinanzi al presentatore, un ospite, magari involontariamente, declamava il nome di un aperitivo, un caffè o un’automobile. E subito calava un silenzio, inframmezzato da battute tipo “birbantello, hai detto il nome di una ditta che non si può dire”, e anche qualche battuta con, magari, una parolaccia. E subito dopo un bel balletto lasciava mettere in mostra particolari anatomici di avvenenti e saltellanti ballerine. Alla fine del varietà, o prima, anche durante i pomeriggi sonnacchiosi che vedono di fronte allo schermo bambini e ragazzi, scene di sesso e violenza preparavano i pargoli al mondo esterno. E qui, quasi nessuno a lamentarsi a parte i soliti petulanti gruppi di ascolto e visione delle associazioni di consumatori. Le critiche alla pubblicità occulta, sono poi giustamente cavalli di battaglia di trasmissioni cattive, nel senso buono. Ma nulla accade per caso.Perché una barriera televisiva è caduta? Già la parola “Viagra” ormai sembra non essere più bloccata, quasi come non sia il nome di una medicina, importante ma non indispensabile, ma solo un pretesto per raccontare storielle, fare battute o parlar di sesso.Ci voleva questa pandemia, colorita con profezie catastrofiche, neanche si stessero scoperchiando le tombe per lasciar fuoriuscire zombies. Ogni tanto, uno sfortunato muore, ma si viene a sapere che è a rischio, quindi poteva accadergli con una qualsiasi influenza diversa dalla terribile A/(h1n1). Un miliardo di franchi svizzeri, ovvero triplicato, il fatturato nei primi 6 mesi della società elvetica Roche. Ho già detto di essere paranoico, ed ora ci ragiono sopra. Allora, il farmaco in questione è un antivirale indicato per il trattamento della sindrome influenzale (Virus A e B) e per la sua prevenzione. Come terapia, dicono abbia maggiore efficacia quando viene assunto nei primi due giorni dalla comparsa dei sintomi influenzali. Non può essere usato come vaccino… E fin qui tutto ok, se non fosse che, dopo una ricerca iniziata nel 2005, ai tempi della grande epidemia aviaria in Asia, ci si è accorti che non era capace di combattere il virus, in quanto questo è altamente mutante. Quindi servirebbe solo per combattere gli effetti dell’influenza, sperando che l’organismo sia forte abbastanza da contrastare il virus vero e proprio. Inoltre, pare che in Giappone, dove veniva abusato il farmaco, ci siano stati gravi effetti neuropsichiatrici. Per cui questo non serve a prevenire la pandemia. Allora perché questo nome viene declamato in continuazione nei telegiornali? Non è che, essendo svizzero, sia una specie di risarcimento per le recenti leggi che impongono il rientro dei capitali esportati nei cantoni paradisi fiscali vicini a noi? Non mi spiego altrimenti se non in termini politici. Non credo che stiano giocando con la nostra salute, in quanto, secondo quello che ho capito, la pandemia non è pericolosa, dato che si tratta di un virus, che seppur mutato negli anni, ce lo siamo già incamerato, stimolando la produzione degli anticorpi giusti, fin dagli anni 70. Probabilmente, se le madri avessero tutte allattato al seno, i ragazzini così vulnerabili, per fortuna senza conseguenze gravi, non avrebbero passato quei momenti di paura e spossatezza, avendo ricevuto dalla genitrice gli anticorpi giusti. Quindi se non giocano con la nostra salute, stanno giocando con i nostri soldi? Il PIL aumenta di certo… possiamo esserne sicuri.Ricapitolando, la pandemia, per ora non è così grave. Ne muoiono solo persone già debilitate ed a rischio, che probabilmente da un’umile bronchite avrebbero ricevuto il colpo di grazia senza scomodare cause “suine”. Però stanno facendo muovere un’infinità di soldi tra ministeri della salute, fabbriche svizzere e farmacie. L’informazione terrorizza ma allo stesso momento calma gli animi. Un po’ come la crisi: non c’è ma è grave, e se c’era è passata ma non ancora. L’unica cosa di cui ci rasserenano è che possiamo continuare a mangiare senza paura prosciutto e melone come antipasto estivo e le sempre gradite salsicce…