Kremuzio

Quando il pc ti fa perdere tempo


Se lo dice anche Bill Gates, possiamo esserne sicuri, visto che con i suoi sistemi operativi, di tempo al mondo ne fanno perdere parecchio. Quando accendo il pc la mattina in ufficio, mi occorre almeno un quarto d’ora prima che possa cominciare a lavorarci sopra. Ed il fegato comincia a far male mentre attendo. Si, potrei farmi una passeggiata, andare a discorre con colleghi vicino la macchinetta del caffè, ma mi innervosirei ulteriormente, per cui attendo.E sono proprio i programmi provenienti dalla Microsoft che sono i più pallosi da caricare. XP professional comincia a singhiozzare non appena inizia a partire, poi quando chiede la password ed entri in quel mondo tutto tuo personale, col desktop dal quale spunta una bella signora in deshabillé scansionata da una cartolina erotica d’epoca, faccio sempre un sussulto per l’erotismo che trasmette. Poi inizia il calvario. I programmi residenti inanellano cicli allooppanti e appaiono e crescono sulla barra delle applicazioni. Poi c’è quella specie di virus dell’antivirus che si appiccica e non si stacca più, invischiando tutto quello che si dovrà aprire da quel momento in poi. Messenger poi è un coma profondo, e vuole la password, e ti fa mille domande, e apre siti, e ti ruba risorse. E se poi apro il word, come faccio di solito, per iniziare a scrivere il blog, aspetto fiducioso che il prompt saltelli e rimbalzi allegramente sul foglio bianco.Explorer l’ho segato da tempo. Con Chrome se non altro risparmio quelle decine di secondi ad ogni interrogazione della rete che alla fine della giornata sono ore di martirio in meno.Il grande Bill, diceva il radiogiornale oggi, ha deciso di chiudere il suo profilo su Facebook, Comprendo i motivi. Dicono che curava personalmente il suo sito. Non ci credo, ma diamo per scontato che sia vero. Nel mio piccolo con quel centinaio di amici che mi sono /mi si sono accollati, ormai apro quel sito maledetto una volta a settimana, e non aggiorno certo le mie cose, anche perché quando entro, mi accorgo che: mi hanno lanciato una palla di neve, un rapitore seriale vuole ghermirmi, una guerra tra bande è scoppiata nonostante che per me possono anche ammazzarsi tutti, e dovrei partecipare perché me lo chiedono. Poi vengo a sapere della vita intima di famiglie a me lontane, stimolando il mio menefreghismo a spegnere al volo. Poi vedo che un rompiscatole che pensavo di aver allontanato molto tempo fa non si è dimenticato di me e vuol diventare amico nonostante l’abbia schifato nel passato. Qualcuno vuole sapere che uccello vorrei essere e risponderei volentieri “l’angelo sterminatore” o qualsiasi altra bestia velenosa strisciante o volante. Vengo a conoscenza che mia sorella parla con le figlie tramite web invece di urlare dalla camera da pranzo alle loro stanzette. Alcuni miei amici appartengono a religioni misteriose, e da lì capisco tante cose, come il perché di quelle frasi sibilline o di quei strani comportamenti esotici. Un altro mio amico fraterno vorrebbe essere Hitler, e mi chiedo se perché ha una palla sola o se è semplicemente rincoglionito con l’età.In pratica, la privacy non esiste più, e segreti imbarazzanti vengono sbattuti in faccia ai sedicenti amici.Ma che scocciatura… viva la faccia di quei sistemi operativi di tanti anni fa, che accendevi il pc e dopo 10 secondi con un bip e due sgrullate di floppy erano pronti a vivaci. Si, c’era anche quello che caricavi il sistema da nastro magnetico ed alla fine impiegavi lo stesso tempo per vedere Windows ricettivo. E quei bellissimi gioiellini con 1K di ram? Espandibili a 2. Fantastici! E facevi quasi le stesse cose, quando il mouse non esisteva e scrivevi i comandi sulle belle tastiere cliccheggianti della marca “Cherry”. Bei tempi… Pensate che nel 1969 l’apollo 11 (ancora lui) aveva un computer di bordo ultrafantastico senza neanche il monitor (come quello nella foto), a parte una serie di numeri, e la bellezza di “un vocabolario di 38000 parole”, come aveva detto Collins. Pensateci, voleva dire come se avesse avuto 38k di ram. Il che significava che non sono i PC a dover essere veloci e capienti (magari aiutano) ma è il software che ci gira sopra a dover essere in una maniera o in un'altra, perfetto… Oggi siamo abituati a grafica veloce, effetti speciali, multimedialità, ed alla fine impieghiamo uno sproposito di memoria e velocità e capacità di calcolo a fare un solo bip. Se Bill gates l'avesse capito...Bel momento quando, durante l’allunaggio, il pc tirò fuori un messaggio d’errore “1202”, al che Aldrin preoccupato chiese al centro di Houston “per favore diteci di cosa si tratta” e quelli, dopo una lunghissima e preoccupante pausa di pochi secondi risposero “tutto a posto continuate”. Era semplicemente il radar che veniva acceso e mai simulato a terra durante le fasi di allunaggio, ed il sistema era andato in overflow. Avessero avuto Vista, con fantastilioni di gigabytes sarebbe uscito fuori un cagnolino avatar scodinzolante ed un fumetto: “vuoi allunare davvero? C’è bisogno dell’amministratore. Sei l’amministratore (Si/No)? Davvero davvero? Spingi ok per confermare o annul…” Crash!!!