Kremuzio

Manuale per il lavaggio delle mani


Ovvero “come ti erudisco il popolo”. Grandi luminari della scienza ci hanno detto che se non vogliamo ammalarci, dobbiamo lavarci bene le mani. Addirittura avremo la probabilità di rimanere sani per un 30% in più. Ne vale la pena, quindi, imparare a farlo. Cerco quindi in rete e trovo un utilissimo manuale che ci istruisce, passo passo, in questa difficile quanto importante operazione.Tanto per cominciare, i pigri non pensino di aiutarsi con i propri animali domestici. Farsi leccare le mani dal proprio cane o gatto non è consigliato. Il cane ha una lingua troppo viscida e bagnata e potrebbe trasportare batteri dalla sua zona sottocaudale alla vostra. Il gatto è invece utile per scrostare particelle secche di fango o squame epidermiche o rimasugli di cibo interstiziali. I virus non li toglie, al massimo li pettina.E’ quindi meglio usare l’acqua.Fase 1: Bagnare ed insaponare le mani con il sapone liquido. Purtroppo il manuale non dice innanzitutto di aprire il rubinetto, per cui è un consiglio che mi sento di dare in base alla mia esperienza, anche se potrete essere alla presenza di rubinetti elettronici, radar o a calore corporeo. Lasciar scorrere l’acqua per qualche secondo e poi tuffare nel getto le mani a mo’ di preghierina. Il sapone liquido verrà usato a schizzo sui palmi, poi strofinato come fanno su E.R. i dottorini più antipatici. Quelli simpatici, si sa, si infilano le dita nel naso e sarebbe meglio non imitarli, mentre le infermiere fanno troppe iniezioni e toccano troppe parti basse degli ammalati.Fase 2: Strofinare accuratamente tutte le dita, le unghie e gli spazi tra di esse detti anche ungueali e interdigitali, come se vi steste spalmando olio di vaselina prima di un’orgia sadomaso. Chi avesse le dita palmate passi alla fase successiva.Fase 3: Risciacquare abbondantemente con acqua corrente. Non fate i furbi, non usate l’acqua dei sottovasi o quella della risciacquatura dei piatti, e nemmeno quella proveniente da serbatoi murati che potrebbero contenere topi affogati. Anche l’acquario non dovrebbe essere usato in quanto il sapone potrebbe scolorire i pesci rossi.Fase 4: Asciugare bene con salviette monouso o un asciugamano personale. Importante: non usate gli asciugamani prestati da amiche con l’herpes o brucellosi o altre infezioni veneree, anche se siete stati voi ad infettarle. E qui apro una parentesi. Nel mio ufficio non abbiamo niente per asciugarci in quanto chi comanda ha deciso che ci sono alcuni che buttano la carta nella tazza del cesso, intasandola. Cosa che non ho mai visto in verità, per cui o con molta pazienza ci si asciuga con tanta carta igienica che poi si butta nella tazza fino ad intasarla, o ci si pone al sole per sfruttare gli ultravioletti, gli infrarossi ed i raggi cosmici, oppure ci si strofina le mani sui pantaloni, meglio se su quelli di qualche bella collega accondiscendente. Altra parentesi: Una volta lavoravo in una software house che aveva la caratteristica di usare un asciugamano solo, senza cambiarlo mai. In almeno 3 anni, questo era lì, appeso inutilmente ad una ventosa, vivendo come una spugna aerofaga ed umidofaga nutrendosi del calore corporeo, del respiro umano, delle muffe, e dei miasmi sulfurei di un collega che mangiava solo fagioli, accampando motivi religiosi. A volte con la coda dell’occhio sembrava si muovesse. Che crescesse ne eravamo sicuri, visto che ogni tanto lo misuravamo e pesavamo. Arrivammo al punto di salutarlo ogni volta che entravamo e ci chiudevamo la porta alle spalle, ma da traditori scrivemmo sulla porta, dove Esso non poteva leggere “non date da mangiare all’asciugamano”. Un altro collega un po’ svitato si intratteneva con Esso in lunghi monologhi e dotte discussioni sportive. La sua puzza (ed anche quella del collega, che ritrovammo poi in un “grande fratello”) ormai ci era famigliare. Anzi, se quell’asciugamano ora mi stesse leggendo, lo saluto. Saluto anche il collega gieffino. Chiuse parentesi.Fase 5: Utilizzare l’ultima salvietta per chiudere eventualmente il rubinetto. Importantissimo, che se vi dimenticaste questa ultima raccomandazione dovreste ricominciare daccapo ripassando per la fase 1. Non fatelo assolutamente con la bocca o i piedi o con i vestiti. Al massimo fatevi aiutare da qualcuno che abbia le mani sporche, onde poi insegnargli dove stia sbagliando. E per risparmiare acqua, un consiglio erotico-risparmioso: Lavatevi le mani in coppia: troverete quanto sia sensuale ed igienico e consigliato per debellare le malattie e far calare la budget mensile riservato ai saponi liquidi, che oltretutto inquinano per la plastica che costituisce il loro contenitore-dosatore.E con questo spero di aver contribuito ad annullare il rischio di pandemia perniciosa almeno tra i miei pochi lettori, che se si ammalassero non verrebbero più a leggermi.