Kremuzio

Storia di una vacanza - terza parte


E tre… via verso il mare e via dalla multiforme tentacolarità della metropoli macedone! Basta traffico, puzza di smog e signorine bruttine allegre che ti occhieggiano il portafogli fumando e bevendo quei bicchieroni pieni di nescafè. Penisola Calcidica aspettaci! Che ci vuole? Solo una settantina di chilometri di ennesima autostrada gratuita. Allora, ora che siamo al bivio-trivio dobbiamo scegliere uno di quei ditoni di quella che sembra una mano di Topolino o uno dei capezzoloni di quel che sembra una mammellona di vacca: Kassandra, Sithonia o Athos? Il ragionamento e la scelta, all’ombra di un ulivo ci porta a scartare innanzitutto Athos, dato che è riservato a monaci maschi. Rispolveriamo i consigli ricevuti alla partenza: Kassandra è più turistica, Sithonia è più bella. Prua verso Sithonia alla ricerca di un campeggio in cui bivaccare per una settimana almeno. Meta Kalamitsi dove dicono ci sia la spiaggia più bella. Spiaggia? Un eufemismo… Cammina cammina scrutando ogni insenatura paesello e caffetteria, non si vedono altro che sassi, scogli, poca sabbia e campeggi piccoli e ben ripieni nelle loro piazzole scoscese. Per farla breve si gira una giornata intera tutto il perimetro su una strada piena di curve ed assolata. Facciamo in tempo per osservare il tramonto sul mare e, smortacciando, ricercare un albergo. I B&B sono pieni. Troviamo una specie di villaggio albergo tornando sulla terraferma quasi continentale a Nikiti, patria del miele greco, a vedere le edicole a forma di favo, alveare ed apona che offrono barattoli piene di un miele che ci sembra troppo raffinato per essere gradevole. Saremo abituati male, ma non è che il miele “ambrosoli” ci attiri troppo, meglio quello meno lavorato di cui siamo abituati a mangiarne chili. Dopo una rapida discussione con la ragazza alla reception, riusciamo a trattare sul prezzo, facendolo calare del 40% circa, verso una cifra ragionevole, seppur in una stanza senza aria condizionata. Per fortuna c’è la zanzariera (bucata), frigorifero, ventilatore e tv. Fortunatamente non fa troppo caldo, ed il ventilatore assolve la sua funzione rinfrescante. Le ossa fanno un po’ male dopo una giornata di viaggio scomodo, ed i letti sono comodi. Ammazzo schiacciando sul muro bianco le solite due zanzare portafortuna e mi metto a fare zapping. Fortunatamente c’è la CNN e la BBC da guardare, e mi metto a sentire notizie che probabilmente in Italia vengono censurate… Belle cose le vacanze, ti aprono i polmoni e fanno capire cosa accade veramente nel mondo. Giorno dopo partenza dopo una ricchissima colazione verso Kassandra, sperando che il nome non porti male come nella mitologia. Ed invece, eccoci arrivati, spiaggette carucce, mare calmo ed un bel campeggio con comode piazzole. Aggiudicato senza neanche cercare troppo. Sarà che ci eravamo scocciati di girare, ma la scelta, vicino Moudania sembrava quella giusta. Ottima scelta, alla fine. Un campeggio che ti dava compreso nel prezzo acqua calda a volontà, docce gratis, corrente elettrica free e congelatori e frigoriferi a disposizione. Bagni puliti di frequente che non guastano e niente animazione. Perfetto… Si monta la tenda e via verso il mare. E’ sporco, mannaggia, marroncino, ma il giorno precedente era stato mosso, in più un sacco di sassi. La spiaggia è sporca piena di bottiglie bicchieri schifezze in plastica. Non ci sono secchioni al di fuori dell’area di fronte al campeggio, e il greco non è abituato al riciclo, ed abbandona i rifiuti dove capita. Accontentiamoci, se non altro ci sono chilometri di spiaggia vuota e selvaggia. Primo bagno. L’acqua è freddina ma vedo in lontananza qualcosa di bianco che galleggia. La mia curiosità mi spinge a far due bracciate per vedere di cosa si tratta. In un tubetto ben arrotolata una banconota da 20 euro galleggia allegra. Intasco e ringrazio Nettuno ed il suo party di benvenuto.Inizia la bellezza di una vacanza ottima, più di due settimane di un mare che poi si è rivelato trasparentissimo, caldo, strapulito, senza meduse, con pesciolini simpatici che si facevano accarezzare, passeggiate su spiagge rosse di argilla con strapiombi e natura selvaggia con una densità umana così bassa da sembrare di essere in un deserto. Qualche gitarella nei paesi abbastanza squallidini dal punto di vista costruttivo, ma rilassanti da quello naturale. Belle spiagge come Aphitos, Potidea, Kallithea, ed una grotta da visitare a Petralona, tra un sudoku ed un romanzo. A proposito mi sono letto un sacco di racconti di Chandler, poi il Falcone Maltese e la storia di Dexter Ward, di Lovecraft. Pappagalli, strani uccellini ed insettoni allietavano i pomeriggi pennichellosi all’ombra degli olmi, ad annusare giacinti di mare nell’olezzo degli alberi di fichi. Ho fatto raccolta di semi da ripiantare nei vasi sul terrazzino, come al solito, e tante grigliate di carne. Mi piace il mare ma non il pesce… anomalo ma costante nella dieta, ahimé. Ottimo pane e tante birrette. Che vuoi di più dalla vita? I vicini, simpatici e discreti, li ho sentiti sbellicare dalle risa un paio di volte sole. In tutte e due le volte, dal loro televisore uscivano le parole di un certo Berlusconi. Che vergogna! Spero non abbiano pensato che quegli italiani loro vicini lo abbiano mai votato. Alla fine, si riparte senza andare più in Turchia. Troppi chilometri da fare. Ripartenza da Igoumenitsa con una nave peggio di quella dell’andata, verso Brindisi e ritorno al lavoro nella tristezza più assoluta per il gatto che non ci ha aspettato. Ormai si tratta di storia contemporanea. Sigh. Domani farò un po’ di considerazioni sulla grecità odierna e sul perché ci andrei volentieri ad abitare…