Kremuzio

Ricordarmi di ricordare? Me ne sono dimenticato…


Stanotte, tra un tuono ed una raffica di pioggia, in attesa di Morfeo, come al solito mi immergo nei pensieri di quel che ho fatto e quel che farò, e naturalmente penso al blog. E mi vengono in mente belle storie, argomenti avvincenti che sviluppo nella testa, ed altri perfettamente stupidi ed inutili, che poi sono la maggioranza. E mi gongolo nell’attesa del giorno dopo,  quando viaggiando in moto rinfresco i pensieri ed i ricordi, e li mischio a nuove idee che, una volta arrivato in ufficio, acceso il pc e caricato il word processor, trascrivo.Fin qui tutto bene, se la filiera dei pensieri funzionasse, ma… Stamattina non ricordavo niente dei bei pensieri notturni, come si fosse trattato di un sogno.Non mi preoccupo poi più di tanto dato che so che i pensieri, gli stessi, mi verranno in mente in un secondo momento, quando non potrò scriverli sulla carta. Devo escogitare un rimedio.Allora, vediamo come posso fare. Ricordarmi di ricordare, innanzi tutto, in quanto se non lo facessi, mi terrei il ricordo come se non ci fosse, e sarebbe inutile averlo relegato in un angoletto del cervello. Un esempio, abbastanza stupido, già lo faccio in casa. Vi è mai capitato di tirar giù dal freezer un pezzo di carne congelato qualche ora prima della cottura? Penso sia un modo normale per chi non è massaia ed è costretto ad andare al lavoro ed aver poco tempo per fare le cose per benino. Allora dove mettere la carne? Io la metto nel forno spento, dove in teoria si scongela lentamente a temperatura ambiente ed è riparata dal sole e dalle mosche che potrebbero essere attirate dall’odore.Ma come ricordarsi? Non è difficile, basta mettere un foglio di carta nella chiusura del forno, che penda in modo vistoso richiamando l’attenzione. Ed il gioco è fatto. Ma mi devo ricordare di metterlo in forno… Una volta avevo messo un pezzo di carne macinata sopra il frigorifero, pensando che quel calore che si percepisce in quella posizione, avrebbe potuto aiutare lo scongelamento in un’ora o meno. Niente di strano o di sbagliato, se non per il fatto che me ne ero completamente dimenticato. Probabilmente sarà capitato anche a voi di fare una sciocchezza del genere (lo spero) e che ve ne siate accorti, come me ne sono accorto io, nel seguente modo. Puzza di qualcosa andato a male che percepisci a livello conscio non appena entri in cucina. Che sarà? Il secchio dell’immondizia? Il cibo del gatto andato a male? Un topo è morto in un punto nascosto? Sto cominciando ad andare in gangrena e non me ne sono accorto? Un vicino è deceduto da tempo e nessuno lo sa? Ma che ne so, forse si è trattato di un miraggio olfattivo: c’è chi sente profumo di rosa, chi di carne marcia. Dopo quattro giorni, quando la puzza in cucina si stava facendo insopportabile, mentre mi accingo a cambiare l’acqua alla talea di rosmarino sopra il frigo, mi accorgo con orrore del pezzetto incellofanato grondante un liquido assurdo, maleodorante al punto tale che neanche le mosche carnarie ci si avvicinavano. Ora ci sto un po’ più attento, e devo dire che automatizzando il percorso tra il freezer ed il forno, col pezzo di carta incastrato non è più accaduto. Ora dimentico solo il portafogli o i documenti, o il libretto del motorino o il badge dell’ufficio.Mentre sto scrivendo mi si riaffacciano stralci di ricordi di stanotte, ma ancora non sono chiari. Sono solo sensazioni di qualcosa di simpatico che prima o poi riuscirò a scrivere. Per il momento mi beo di queste sensazioni ed aspetto. Spero però di ricordarmi di continuare ad aspettare il ricordo, e quest’attesa mi snerva! Per il momento però non me lo ricordo e oggi scrivo solo questa sciocchezzuola così tanto per vedere se mi sovvenga qualcosa mentre scrivo.Nulla.