Kremuzio

Sessuofobia cattolica


Alcuni dicono che per il cattolicesimo esista un solo peccato. Mi sono messo a pensare. Mi sa che hanno ragione, e non è difficile capire quale sia.Ho ascoltato sacerdoti durante le omelie tuonare contro le donne e come esse si vestano. Scollature definite comunque audaci e gonne sempre troppo corte, se non vestiti attillati. Sembrava quasi sentire quella macchietta di prete imitato da Verdone, quello delle “bocce de fora!”. Eppure mi sembrava che nel Vangelo, le donne non fossero poi trattate male, anzi addirittura le prostitute venivano additate come persone migliori di tanti altri. Ma perché penso questo? Semplice, ho fatto una breve considerazione.In vacanza, in un paese dove la religione principale è quella ortodossa, ci si pone la domanda se al momento di andare a visitare una chiesa ci si debba vestire decentemente o con nonchalance entrare così come ci si trova, osservare le icone con rispetto e poi uscire consci di aver fatto un’esperienza mistica positiva, o se non altro di aver passato cinque minuti in pace.Le prime volte mi cambiavo, indossando pantaloni lunghi al posto di quelli corti, ed una camicia invece della canottiera variopinta. Mi sembrava giusto, visto che da noi non ti fanno entrare se non dopo essere stato scrutato da un sacrestano o una di quelle guardie giurate/custodi del Vaticano, che devono decidere se puoi entrare o no. Le braccia nude sono peccaminose, a quel che ho capito, mentre i pantaloni al ginocchio no, se li indossano gli uomini, mentre le donne possono portare gonne della stessa lunghezza.Niente calzoncini o canottiere per chiunque, come i fumetti stampigliati sulle porte avvertono. Neanche i bambini possono evitare di subire i rigori censori dei guardiani sulla soglia. In alcune basiliche romane però sono più lassisti di altri. Per esempio a S.Paolo fuori le mura puoi entrare con ginocchia scoperte, mentre a S.Pietro no. Non importa se passavi di là ed hai avuto una crisi mistica, o se vuoi andarti a confessare perché ne hai appena fatta una grossa. Non si entra… A meno che, da qualche parte ti costringono a porti sopra le spalle o intorno alla vita uno straccio puzzolente e magari pieno di funghi ed altri bacilli indossato da chissà chi, ovviamente sulla pelle nuda, che si è trovato a dover accontentare le leggi del luogo. Poi devi fare un’offerta, ovvio. E così vedi persone che sembrano uscite da una sauna, sudate ed intabarrate da questi veli colorati opachi e fetidi, attenti a non lasciar scoprire quei centimetri osceni di spalla collo o polpacci.Invece gli ortodossi, che come dice il nome, dovrebbero essere quelli tutti d’un pezzo, ligi e seri, a parte i Pope con barba e codino, che già ti immagini simpatici ed alternativi, nonostante le lunghe vesti nere, sono ben diversi.Se vi capita di passare da quella parti quando ci sono delle celebrazioni tipo battesimo o matrimonio (anche se non grosso e grasso), capite quanta differenza ci sia nel porsi dinanzi la religione. Cominciamo dai bambini, vestiti a festa, scalmanati al solito, che possono giocare e far casino, e quando c’è un battesimo, ci sono banchetti con dolci, leccalecca, zucchero filato e palloncini di varie forme. Gli uomini sembrano usciti dal loro posto di lavoro. A parte qualche giovane coatto che vuol fare il fico, hanno camicie e magliette sobrie senza l’obbligo di giacca o di vestiti acquistati apposta. Le donne poi sono un trionfo di pelle e carne in mostra. Le giovani con gonne microscopiche che sarebbero troppo corte anche per le cubiste, mentre quelle sopra i 30 sfoggiano scollature ed abiti aderenti, da sera o da grande occasioni, a volte di eleganza dubbia, se confrontata allo stile italiano a cui siamo abituati, ma che fanno la loro bella figura una volta che capisci che non stai al centro storico ma in un paesino del Peloponneso. Per i miei gusti semplici comunque la figura migliore la fanno proprio queste ultime. Mi metto da una parte ad osservare con un occhio le donne e con l’altro i pope e le loro vecchiette aiutanti, nel caso ci possa assistere a qualche screzio o scambio di occhiatacce. Nessuna critica ne’ sguardo assassino. Ma perché non gliene frega niente o perché si può fare?. Una volta sola in una cattedrale sono stato obbligato a mettere un paio di calzoni turcoidi sopra i calzoncini corti, ma avevo notato che erano ben divisi anche gli uomini dalle donne. Chissà dove ero entrato, ma è stata l’unica volta. Anzi un paio di volte ho anche osservato donne in costume intero entrare, accendere una candela, fare un breve preghiera e riandare via con solo il sottoscritto che le guardava incuriosito.E mi chiedo se i veri ortodossi siano loro. Ma allora da dove è nata la fobia per il corpo ed i suoi centimetri di pelle scoperta? C’è qualcosa che non mi convince. Una volta bastava la foglia di fico per coprire le pudenda, ora uno straccio blu o giallo intorno alle spalle. Mi sembra offensivo e troppo simile agli eccessi dei musulmani. Il sesso non può coesistere con la religione in una maniera più ampia e meno ipocrita? Mi sembra un concetto un po’ medioevale quello della distinzione maschio-femmina, ma dopotutto, sessista la religione cattolica lo è sempre stata. E neanche sfioro tutti gli altri problemi, magari più seri in relazione al rapporto sesso-chiesa…E poi si lamentano del fatto che la gente si allontana dalla religione!