Kremuzio

Da figlio prodigio a figliol prodigo?


Un QI, quoziente intellettivo di 160 a due anni e mezzo. Speriamo non l’abbiano fatto con quei programmini fregatura che girano su Facebook. E poi come l’avrebbero calcolato con un bambino? Boh, non lo so, ma la cosa mi incuriosisce. Si tratta di Oscar Wrigley, nome e cognome che vuol dire qualcosa per i cinefili ed i masticatori di gomma americana. È inglese del Berkshire, non mi chiedete dove si trovi, ed andatevelo a cercare su googlemaps. Dicono che il QI sia lo stesso di Einstein, ma a qualche anno di età in più. Il Daily Telegraph che ha tirato fuori la notiziona, afferma che la madre abbia ricevuto nozioni sul ciclo riproduttivo dei pinguini, dal tenero virgulto, notizia in effetti molto interessante, pur non dando i particolari più spinti sul ciclo in questione. Mi è sempre rimasto misterioso il perché quegli strani e simpatici pennuti, così sfortunati da nascere e vivere in mezzo alle acque gelide, non siano sempre incavolatissimi. Inoltre il padre che cova l’uovo mentre la madre non c’è, mi dà l’idea di uno sfruttamento della disoccupazione maschile. Dove va la madre pinguina? Perché il padre non lavora? Mi piacerebbe che Oscar me lo spiegasse.Suo padre, Joe (ignoro il nome della madre) specialista di Informatica, confessa che il loro bambino fa sempre un sacco di domande. Beh? Che c’è di speciale? Tutti i bambini fanno un sacco di domande. Solo che i genitori non hanno tempo o voglia o conoscenza per rispondere. Quando questi chiedono “Perché?” seguito da frasi come “il nonno fa quello strano rumore?” o “se il gatto mangia con gusto quella scatoletta non la posso mangiare anch’io?”, o “come fanno i bambini a nascere?” anzi io chiedevo “da dove escono e come fanno a finire là dentro?” la risposta più intelligente dopo il mutismo parentale era di solito “perché sì”, oppure “un giorno te lo dico, adesso non posso, ho da fare” poi fortunatamente mi hanno messo in mano una enciclopedia, e mi andavo a cercare direttamente le domande preconfezionate, e nessuna risposta. Ma Oscar cosa chiede con quella capocciona? “Mamma mi compri il ciclo?” al che la mamma “il triciclo? Di che colore?” ma lui offeso “No mamma, il ciclotrone, mi serve…”. Al che la mamma per distrarlo gli chiede di rimando, con la furbizia che solo le mamme sanno avere “Oscar, dimmi invece qualcosa dell’apparato riproduttore dei pinguini”. E il fanciullino saccente inizia a sciorinare tutto sulle gonadi la gestazione e tutte le posizioni d’accoppiamento di quelli che per un bambino normale dovrebbero essere solamente i simpatici camerieri di Mary Poppins.Poverino, lui figlio prodigio, se non si sbriga a crescere rischia di vedersi rovinata l’infanzia e l’adolescenza. Verrà deriso ed allontanato dai compagni di scuola, Verrà ghettizzato in qualche college dove diventerà sempre più antipatico finché sposerà una donna più anziana di lui che somiglierà terribilmente alla madre. Questa gli chiederà “Oscar, tesoro, mi spieghi il ciclo riproduttivo ed il rituale di accoppiamento degli istrici” e lui, che finalmente avrà capito tutto della vita, in punto di morte (a soli 35 anni, età della durata di vita dei poveri piccoli geni), dopo aver messo in cinta la segretaria diciottenne stagista solo pochi mesi prima, dirà alla moglie piangente: “ti basti sapere che gli istrici si accoppiano facendo molta attenzione” riprendendo una battuta del suo mito nascosto, Alvaro Vitali.Ma non voglio essere uccello del malaugurio… In bocca al lupo, Oscar, e scappa da casa finché sei in tempo, almeno prima che tu compia 4 anni!