Kremuzio

Cicciolina ed io


C’era un filo sottile che mi legava a Cicciolina. Oggi leggo che il nome artistico di Ilona Staller era stato brevettato e depositato all’ufficio brevetti, come un qualunque nome di aperitivo e di frullatore. Chissà se nel grande archivio dell’inventiva italiana ci sono anche i disegni. Dovrò farci un salto per togliermi la curiosità. Pare che abbia denunciato Sky che aveva presentato un serial basato sulla vita della famosa pornostar Moana Pozzi, senza consultare la Staller che si vede impersonata dalla bella Giorgia Wurth ex signorina buonasera di Rai3, che ebbi il piacere di conoscere durante un corso di lingua inglese. Ma veniamo a noi. Ero un liceale, a quei tempi iniziavano le trasmissioni delle radio private, che ascoltavo con una enorme radio a valvole. Funzionava anche come giradischi mono, e ci sentivo sopra solo i vecchi dischi a 78 giri dei miei, gracchianti e frangibili come cristallo. I dischi stereo li ascoltavo sul giradischi stero di “Selezione” un must dei miei tempi, ma questa è un’altra storia… La radio, la tedesca Schaub-Lorenz arrivava a 100 Megahertz anziché 108 come quelle più moderne, poi ne avevo un’altra che arrivava a 104, ma oltre alle poche emittenti che trasmettevano musica o quelle politicizzate della sinistra extraparlamentare, ce n’era una che si chiamava “Radio Luna” e rientrava nel limite dei 100 megacicli. Era una radio che trasmetteva programmi musicali o quiz telefonici, abbastanza simpatica ed orecchiabile, ma la notte cambiava. Già con le primissime televisioni private, dopo mezzanotte si diceva ci fossero incredibili spogliarelli sulla difficile da sintonizzare Tele Capodistria. Si diceva, ma nonostante le nottate non si è mai riusciti a cavare un ragno dal buco. C’erano poi altre emittenti con una mezza specie di stripteases fatti da belle e procaci donne probabilmente madri di famiglia con una doppia vita. Ogni tanto qualche filmaccio erotico soft allietava le notti dei nottambuli. Molto ingenui di solito, ma ogni tanto un bel filmone dalla trama triste e drammatica si elevava sulla media. Ma su Radio Luna c’era lei, una ragazza ungherese dalla voce calda sensuale un po’ porcellina che raccontava improbabili storie che le sarebbero accadute a scuola con compagni e compagne. Era qualcosa di nuovo e molto eccitante. Durava mezzora ed era una buonanotte sognante. La sigla cantava “vulevù cuscé avé muà sessuà” non conoscevo il francese a quei tempi, ma quella frase la imparai a memoria anche se no sapevo come si scriveva. Ci si immaginava come potesse essere quella figliola, ed in seguito anche i giornali si accorsero di lei. Bellissima, biondissima e naturale come una brezza primaverile, portava quell’aria di sesso nuova per noi, malizia e gioco proibito, ben aldilà di quella vita che vivevamo in quei tempi ancora troppo democristiani e grigi. Ma era anche l’era di “porci con le ali” e si cominciava a liberarci di alcune remore nell’ambito sessuologico pratico.Ma a parte le storie e le situazioni strane che si vivevano immedesimandosi nelle storielle notturne di Cicciolina ed i suoi cicciolini e ciccioline, c’era una cosa che mi legava a lei. La sede della radio, dove c’erano gli studios e la trasmittente, erano in una piazza del quartiere Balduina,nello stesso grande e bell’appartamento che era stato dei miei nonni, dove io durante le vacanze natalizie, andavo a vivere quando ero bambino. Conoscevo le stanze, i bagni, i corridoi, e nella mia testa vedevo quella bellissima fanciulla eterea, dalla grande bocca sorridente,  biondissima, con una coroncina di fiori in testa, sussurrare sdraiata sul letto dove ho dormito tante volte, con un microfono in mano, a voce bassa e lo sguardo verso quello strano lampadario anni ’50 grigio e scarno che c’era nella mia cameretta, vestita solo di leggerissimi drappi di tulle.Ma poi c’è stato il guado, passò  il Rubicone. Ricordo i manifesti che annunciavano che sulla rivista “Le Ore” c’era finalmente il suo primo servizio a luci rosse. Che delusione! Non era più quell’icona dell’amore naturale, dei figli dei fiori, dell’erotismo, ma solo una come le altre che si facevano fotografare in situazioni hard. Comunque la votai negli anni 80 quando si presentò alle elezioni politiche nelle file del partito Radicale. A quei tempi ero radicale… Ed ebbi un fremito a vederla vestita di rosso al Parlamento, in mezzo a quelle mummie incartapecorite dei democristiani.Ieri l’ho rivista in TV. Purtroppo anche lei ha ceduto all’assedio del chirurgo. La bocca e gli zigomi sono gonfi, il seno gonfiato anch’esso. Che peccato! Mi sarebbe piaciuto vederla invecchiare con le rughette. Ma gli occhi erano sempre gli stessi, bellissimi, specie quando sorride, quelli che mi avevano fatto sognare più di 30 anni fa, quando pensavo che, stando nella casa dei miei nonni, fosse una specie di cuginetta…