Kremuzio

Facciamolo strano, seconda parte


E non finiva ieri la lista, microscopica in verità, anche perché non è stata nutrita delle vostre indicazioni e dei vostri ricordi sui posti strani dove averlo fatto. E ieri è uscito fuori il fatto del mare, ma il posto abbastanza antipatico dove farlo è la spiaggia, che sia di giorno che di notte. Ci sono diversi tipi di approccio e protocolli da seguire per non trovarsi con uno strato di sabbia praticamente a ricoprirci completamente, specialmente dove ci dà più fastidio. Analizziamo i casi a seconda del sole. È l’alba: fa freschetto e siamo assonnati sia perché abbiamo passato la notte in bianco o perché ci siamo svegliati prestissimo. A quell’ora solo i pescatori sono ben caldi da poter fare qualcosa con la mente sveglia. Se non altro non si suda, prima, e basta un asciugamano per salvarci dall’impiastricciamento siliceo. Col sole alto e tanta gente che osserva, forse è meglio evitare o andare sugli scogli o sul materassino al largo. Inoltre si può fare immersi ed appoggiati a qualsiasi cosa galleggi, dalla boa allo yacht. I pattini sono comodi e consentono molti posti per creare un po’ di privacy senza soffrire il mal di mare. Attenti alle meduse! Se poi il sole è troppo alto non lo fate sotto l’ombrellone, che poi si prende l’abbronzatura a macchie. Il pomeriggio la gente sonnecchia e bastano pochi teli per nascondersi studiando posizioni acconce, magari scavando piccoli vani nella sabbia, o dune di media altezza per difendersi dal vento e dagli sguardi indiscreti. Attenti agli scarafaggi, e non scavate buche troppo profonde per non rischiare la sindrome della trincea, che al momento sbagliato ci fa uscir fuori alla carica urlando “Avanti Savoia”, incredibilmente antipatico con vicini di ombrelloni austriaci.Ma facciamo una rapida carrellata di situazioni interessanti e pioneristiche: sul frigorifero di quelli alti, magari di quelli a doppia anta che hanno il distributore del ghiaccio per momenti alla 9 settimane e mezzo. Con la testa sotto la sabbia, valido sia per lei che per lui. Alla biblioteca nazionale nel reparto libri antichi, dove non c’è mai nessuno; da usare i guanti bianchi per no rovinare i preziosi papielli. In un bosco di bambù quando le fronde sono ricoperte di storni assonnati ma con l’intestino in subbuglio. Aggrappati alle tende della sala d’aspetto del dentista. Sulla sedia del dentista in piena anestesia. Nel chiosco del giornalaio mentre vi chiedono una rivista del capo del governo. Nel gazebo durante una raccolta di fondi per un canile di nuovo tipo. In piscina nascosti sul trampolino da 10 metri; potete darci sotto che tanto non oscilla. Al semaforo sul motorino di quelli col tettuccio. Nella cabina di prova in un grande magazzino nel settore sportivo. Nel settore arredamento dello stesso magazzino. In un bidone del recupero della carta. Mentre fate la fila in farmacia per comprare gli anticoncezionali, e poi quando è il vostro turno dite che non ce n’è più bisogno. Ad un controllo della guardia di finanza. Durante una manifestazione nonviolenta nascosti dagli striscioni che sfilano. Durante un’intervista in strada con tanto di telecamera che fa un primo piano. Al cinema ma solo quando accendono le luci. Al ristorante ma solo tra il secondo a base di pesce ed il sorbetto al limone. Fare quasi subito il bis mentre sorseggiate un amaro troppo amaro. Al citofono con i testimoni di Geova. Mentre firmate la ricevuta della raccomandata senza far passare la soglia al postino. MentreeeeeEEEEEEEeeee stttaaAAAAAAaatttteee ssssccriiiiveeeeendddoo uuuuuUUUUUuuunnn pooooooooooostttttt dddddddddddeeeeeeeeEEEEEEEeeeeeeeeeeelllllllllll vvvvvvooooooOOOOOOOooooosssssstrooooooooooOOOOOOOOOoooooooooooblooooooooooooooooooOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGHHHHHHHHHHHH……Ehm…Scusate. dicevamo? Possiamo continuare domani? No, domani no, parleremo d’altro…