Kremuzio

Il giorno dei “basta”


So che prima o poi dovrò dire basta a qualcosa, e sarà una lunga serie di basta. E so già che non sarà una mia scelta, ma del mio organismo. Un bel giorno vedrò di meno e non potrò leggere bene la notte, e non potrò riconoscere le stelle ad un primo sguardo.Aspetto tra poco tempo il non poter più mangiare buone cose grasse, o dolci. Purtroppo nell’universo conosciuto tutto quel che è buonissimo, fa male. Ma perché questo supplizio? Chi ha deciso che quel senso così bello e gradevole e che dà tante soddisfazioni debba essere la porta in cui entrano nell’organismo i guai? Mortificare la carne, questo il segreto per una vita lunga e senza acciacchi. Ma mortificare in che modo? In che senso? Basterebbe aprire la dispensa e razzolare tutte le marmellate da quella di visciole alle amarene. E se invece dirottassi la mia attenzione verso la panna montata? Ma non per poco raffinati giochi erotici, solo per esaudire le papille gustative e… e cosa? Lasciamo perdere la cioccolata: mettiamola da parte per come sia scontato il lussurioso appagamento che dona sciogliendosi in bocca. Fa male. O meglio, prima fa bene, poi se esageri fa male. Ma ci sono anche i budini e le panne cotte e le creme brulé. Mai visto un centenario? Li ho studiati fin da quando arrivano ai 90. Sono magri e piccoletti, ed hanno anche un bel cervello sveglio, che tutti dicono che non li dimostrano, al massimo sembra ne abbiano 80. E si che c’è gente a 70 che non ragiona troppo bene, purtroppo. Io non ho la corporatura di uno che supererà gli 80, ma faccio ancora in tempo a dare una sterzata e rimettermi in carreggiata con un testacoda (e qui smetto le metafore automobilistiche). Non lo faccio tanto per sport, è che ho una voglia pazza di vedere l’uomo che sbarca su Marte. Dicono accadrà tra una trentina di anni. Devo farcela. E se poi non ce la farò con queste spoglie mortali, chissà dopo se potrò, aldilà delle tre dimensioni, percepire l’universo e svolazzare di pianeta in pianeta?Ed arriverà il giorno in cui dovrò dire basta al lavoro, e  mi accorgerò che per vivere bene dovrò ancora lavorare, ed il lavoro non ci sarà più. E ci sarà un giorno che dirò basta alla perdita di tempo e cercherò di dormire sempre di meno, e mi sveglierò presto semplicemente perché non avrò sonno e mi annoierò perché non potrò certo andare a farmi una corsetta in un parco semiannebbiato. Forse potrò ancora nuotare, con calma, ma di certo niente più corse sui prati o partite a calcetto. Le mie ossa mi permetteranno di andare in motorino sulle strade dissestate? Dubito che la cervicale la lombare e la sacrale non si faranno sentire appena dopo uscito dal garage. Ma poi non è che mi preoccupo troppo di questo, anche se con qualche fatica e dolore non dovrei essere troppo impedito nelle mie libertà di movimento, almeno spero. Però ci sono altre preoccupazioni. Quando sarà, se sarà, che non mi farà più effetto vedere una bella donna? E quando sarò limitato nel godere appieno della sessualità? Mi dicono di non preoccuparmi, che la scienza ha tirato fuori le pillole blu, e poi chissà cos’altro avrà in serbo. Ma se uno non è un presidente del consiglio impaccato di soldi, potrebbe ancora darsi da fare come un tempo? E ce ne sarà ancora la voglia? E ci saranno donne disposte a donare momenti di gloria ed intendo donare e non vendere? Ma forse non ci sarà più la voglia, il tempo per fare sarà sostituito dal tempo per ricordare o per fregarsene. C’è un tempo per ogni cosa, e forse in futuro senza più le spinte ormonali il problema sarà risolto alla radice. Sì, arriverà il tempo in cui mi verrà detto basta anche per quello.Ma spero che la mente mi sorregga, e non mi dica basta se non nell’ultimo momento, solo quando sarò talmente stanco e distaccato dalla vita da voler io stesso dirmi quella stessa parola. Ma vorrei arrivare ad allora con le mie capacità di ragionare, di pensare, di sognare, e con la poca vista ancora cercare di leggere storie, e scrivere storie, e vivere storie, ma senza quella paura di non riuscire a capire la fine della stessa storia che sto leggendo o scrivendo o vivendo.Ed ora dico basta. Di scrivere il post ovviamente.