Kremuzio

Dopo tanti anni, rileggiamo i settimanali


Già ho accennato al fatto che mi piaccia leggere vecchie riviste. Sparse in casa, accumulate alla bell’e meglio ho alcune pile di annate di settimanali d’epoca. Inizialmente avevo iniziato con riviste scientifiche, dalle quali traevo notizie antecedenti alla mia nascita sul mondo e le sue stranezze. Infatti leggere in quell’italiano cortese, pacato e roboante allo stesso tempo, mi massaggiava il cervello con nozioni ormai abbandonate, sorpassate, misere ma che potevano aprire nuove prospettive se in seguito non fossero state dimenticate sotto l’incalzare di eventi incresciosi come ad esempio la seconda guerra mondiale. Mi sembra lampante come alcune cose si ripetano nei decenni, magari ogni trent’anni, e molte di esse le ho riviste attuali nelle notizie di secondo piano di oggi. Già un amico mi prestava le annate di Epoca, poi in seguito, dopo aver trovato in vendita normali settimanali ben rilegati Panorama, Oggi, Gente, non ho fatto troppo caso alla mancanza di spazio, ed ora tengo questi volumoni ben impilati in posti dove a prima vista non si vedono, come sotto al letto, sotto i tavoli, dietro le porte, eccetera. Questo perché, ho paura, io sia nel momento della mia vita che sta guardando al passato con nostalgia. In teoria quello che sto cercando in queste pagine sono notizie strane, servizi sugli avvistamenti di dischi volanti, su quello che facevano americani e russi con i viaggi spaziali, tutti quei piccoli avanzamenti scientifici e tecnologici dei quali al giorno d’oggi avremmo visto i risultati.Ma di queste notizie ce ne sono poche. La maggior parte di queste pagine però erano piene di altro. Ad esempio della vita e dei pettegolezzi di attori, attrici, cantanti e subrettine. Praticamente tali e quali a quelle di oggi. I politici erano più seri, ahimé, almeno in quello che davano a vedere, sia nelle interviste che nei racconti delle loro malefatte. Sì, non è che fossero integerrimi ed onesti anche a quei tempi. Diciamo che facevano le stesse cose che fanno oggi, tipo andare con minorenni o drogarsi, o intascare tangenti. Ma tutto con un’altra classe. Ti dispiaceva quasi a quei tempi perché vedevi quei professoroni, dottorini ed azzeccagarbugli cadere nelle solite trappole dei vizi.C’era però un po’ di censura che nascondeva alcune notizie più eclatanti. Gli scandali comunque fin dagli anni 50 riempivano le pagine dei rotocalchi diventando quasi l’unica notizia importante. Lo scandalo Montesi, ad esempio nel 1954 dove la vita politica si scontrava con le escort del tempo ed una ragazza veniva trovata morta sulla spiaggia di Torvaianica. Quante pagine riempite con tutti i retroscena, visto che il primo imputato, Piero Piccioni, era il figlio del vicepresidente del consiglio Attilio Piccioni, massimo esponente della DC. Vedi la storia qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Omicidio_di_Wilma_MontesiComunque le cose più belle per me sono quelle riviste della fine degli anni 60, quando i costumi si allentavano e si vedevano foto a colori di ragazze in castigatissimi bikini, ma poi mica tanto. Erano bellissime, piene di vita, come dovrebbero essere anche adesso, ma scorgi in quei visi truccati tutti allo stesso modo, una gioia particolare. Non come quelle ragazze mandate allo sbaraglio in tv per cercare di trovarsi un marito tra i calciatori. Non che accadesse troppo diversamente allora. Alcuni giocatori con le loro belle mogli si facevano intervistare nei loro tristi salotti o sotto gli ombrelloni, ma dicevano cose più intelligenti di quelli di adesso, nonostante si presuma che avessero studiato di meno. Molte attrici di ieri te le ritrovi ancora oggi, come ieri vedevi anche le attrici dell’altroieri. Ma erano più belle. Nessuna sottoposta ai chirurghi plastici. Naturalmente belle, e lo sarebbero anche oggi anche con le mode cambiate. A vederle in copertina, a colori, con quel poco di cellulite attaccata dove ora sarebbe un eresia, o con piccoli seni, ma ben proporzionati, con qualche pelino di troppo che qualche censore si era dimenticato di cancellare, uscire dal costume. O ancora quelle ascelle non troppo depilate che ti fanno capire come siano cambiate le necessità estetiche. Quanti nomi che dovevano essere future dive, dimenticati per sempre. Si, questo è ciò che mi sconvolge, ovvero la caducità della fama. Quanta gente famosissima per qualche mese e sconosciuta oggi. Magari non avevano le conoscenze giuste, magari recitavano troppo male, ma quelle che erano veramente belle sono comunque arrivate fino a noi, se non altro nei miei ricordi di ragazzino che le vedeva bellissime allora con desiderio, e le vede bellissime oggi con tanta nostalgia.