Kremuzio

The day after ovvero “il pernacchio”


Non fa niente se dicono che eravamo solo 80mila persone, e non fa niente se dicono che la chiassata servirà ad aumentare i consensi di chi si vuole cacciare via. L’ho già sentita tante volte la tiritera che vuole si faccia il bene di chi si condanna e fucila in effige.Una mia amica argentina mi raccontava che ai tempi dei generali, quando usciva di casa la madre si raccomandava che mettesse le scarpe da ginnastica per correre meglio alle cariche della polizia. Io sabato ho messo comode scarpe da ginnastica anche se ormai sono un anziano signore di mezz’età. Foularino violetto e giubbotto che con un po’ di fantasia può passare per violaceo. Passeggiò un po’ dopo aver parcheggiato lo scooter in un luogo sicuro. Mi unisco alle grida agli slogan e studio le persone, giovani e meno giovani. Bambini ed anziani, tutti sembrano incazzati. Siamo più di 80mila, ma si sa che la condizione di ignoranza parte sempre dal non studiare l’aritmetica alle elementari. A me la cosa che fa piacere è che non ci siano stati in piazza quei plotoni di persone vestite da venditori di aspirapolvere, da testimoni di Geova, da pensionate ricche, da tronisti e veline che in altri momenti vanno a presenziare, dietro un piccolo rimborso spese, alle battutine pubbliche del loro idolo. Sì, le persone erano diverse sabato pomeriggio. Erano quelle persone che si vedono tutti i giorni in strada, sono i tuoi colleghi di lavoro, i tuoi amici, quelli che non ne possono più di vergognarsi per faccende che esulano la propria attività, ma di quelle di un personaggio che dovrebbe rappresentarci.Sembrava a momenti di essere tornati ai tempi andati quando ci si variopingeva, ci si mascherava e si cantava, urlava, rideva con la gioia dell’essere insieme ad altri che la pensano come te. Meglio che allo stadio. Immaginazione al potere? Una risata vi seppellirà? Forse…Naturalmente “quelli” dicevano che il viola è il colore del lutto… Proprio “quelli” che vestono sempre di nero, anche le camicie. Ma per loro il nero è il colore di cosa?La manifestazione mi ha ricordato quella barzelletta in cui nella jungla sembra ci sia un terremoto ed arrivano di corsa tantissimi elefanti che passano calpestando tutto, poi alla fine del corteo, un elefantino piccolino arriva trafelato e gli animali lo fermano e gli chiedono “ma che sta succedendo?” e l’elefantino riprendendo a correre dice “ma che ne so? So solo che stiamo facendo un gran casino!”L’idea un po’ è questa. Sì, d’accordo, facciamo casino, vogliamo mandare a casa quello e quell’altro. Ma chi ci mettiamo al suo posto? No, non mi fido di quelli che dovrebbero sostituirlo, ex democristiani o ex missini, dell’opposizione che non si fa vedere in parlamento quando c’è da votare leggi importanti. Che quando avrebbero potuto farlo, non hanno modificato leggi che avrebbero impedito lo scempio delle istituzioni che si assiste al giorno d’oggi.Arrivo alla piazza e me ne vado senza assistere allo spettacolo. Quello che volevo vedere, la gente, l’ho vista. Forse sono un po’ deluso. Non si vede lo sbocco oltre a chiedere la testa, metaforicamente, di quello là. Preferisco tornare in comunità dove svolgo volontariato per rendermi utile veramente oltre a strillare un po’. Rimango con il foulard al collo. Qualcuno capirà che non vesto così normalmente.No, non lo so se servirà a qualcosa. Lo spero, come spero che questa nuova coscienza cresca ed attecchisca, ma che sviluppi anche una sana alternativa. Ma non la vedo ancora, come non vedo la fine di questa legislatura in quanto chi sta al suo posto, lo difenderà con le unghie e con i denti, ma non nei confronti della gente o dell’opposizione, ma nei confronti della stessa maggioranza che si sta dividendo per raccogliere le briciole di quello che sarà il banchetto di oggi.Un banchetto in cui i vari Trimalcioni si stanno dando da fare per ingozzarsi ed ingrassare finché sono ancora in tempo.Comunque è stata la prima mossa per far capire, anche scherzando, che non si è scherzato affatto. Che si può fare.Io sono un seguace del pernacchio, seguendo le indicazioni del vecchio mitico maestro Eduardo. Seguite le istruzioni: http://www.youtube.com/watch?v=bTI92AmFU8s e se passate per palazzo Grazioli, aspettatelo di fuori e dopo averlo chiamato, date fiato. “questo glielo fate due volte al giorno, quando esce e quando rientra”…