Kremuzio

Ascensori


In dodici secondi si possono fare tante cose, ogni giorno, se poi le moltiplichiamo per 30 e poi per 12 mesi, vediamo quante ore si possono risparmiare in un anno. Per fare poi cosa? Per aspettare l’ascensore forse. Tutto nasce da qui. Dopo che i tecnici hanno ammodernato l’utile montacarichi-montauomini nel mo condominio, mi sono accorto che invece di impiegare 36 secondi per portarmi dal mio pianerottolo al garage, ora di secondi ne impiega 30. Sì, io sono uno di quelli che conta i secondi per alcune cose, come anche conto gli scalini e memorizzo per pochi secondi le targhe delle automobili, Forse un giorno capirò perché. Ma non è di questo che volevo parlare oggi. E’ che ogni tanto capitano cose strane negli ascensori. Vi è mai capitato di entrarci, quando scendete, e sentire una orrenda puzza di flatulenza impregnare quel piccolo ambiente? C’è una bella differenza tra lo scendere ed il salire, in quanto se salite, poi potete scappare subito in casa cercando di fare meno rumore possibile, e la probabilità che qualcuno vi incontri per addossarvi una colpa non vostra, sarà inferiore a quella malaugurata della discesa a piano terra.Tra le porte semiautomatiche ed il portone c’è un tragitto di una decina di metri. Mettete il caso che qualcuno entri quando voi uscite o che vi veda uscire e magari soffermarvi al secchione mentre gettate la spazzatura. Basta che vi vedano con la coda dell’occhio giusto per memorizzare chi possa essere stato ad usare per ultimo l’ascensore. Poco male, considerando il fatto che siete uscito di casa ben lavato e deodorato, per cui non dovreste lasciare aloni feromonali da far innamorare qualche appartenente al sesso opposto bendisposta ormonalmente. Ma se qualcuno prima di voi ha mollato gas fetidi, per gioco, magari, o per vedere l’effetto che fa, siete rovinati. Eccovi attaccata l’etichetta di untore avvelenatore di spazi condominali nonché di persona che non controlla bene gli sfinteri.A me è capitato almeno una mezza dozzina di volte che qualche burlone gassificatore abbia riempito il volume del loculo maledetto, e mi sono dovuto inventare mezza dozzina di stratagemmi per non passar da mister “macchetteseimagnato?”. Suggerisco, di scendere ad un altro piano che non sia né il vostro né pianoterra, e far finta di niente.Inconvenienti simili capitano quando qualcuno compra il pesce e magari un po’ di liquido di scongelamento cade in terra provocando quelle pozzette terribili al cui confronto Bophal è la fabbrica dello Chanel n.5.Ma un paio di volte anch’io ho avvelenato in modo quasi incontrovertibile quel luogo di movimento verticale (ma ci sarà un sinonimo di ascensore?). Quando avevo ancora la buonanima del mio fratellino gatto, buttare le sue scatolette aperte da qualche ora a temperature estive, corrispondeva a scoperchiare mille tombe di cento cimiteri con la puzza disgustosa di cadavere. E lì capisci il contenuto di quei cilindri metallici ricoperti di scritte e disegni ammiccanti di salute energia e naturalezza. All’interno c’è la puzza della morte, come nella stanza segreta di Barbablù dopo le vacanze estive.O quella volta in cui per buttare la sabbietta della lettiera all’interno di una bustona, mi accorgo in ritardo che quest’ultima era bucata? E che avevo lasciato sgocciolare del terribile liquido fisiologico giallastro un po’ addensato… Sono momenti tristi. Il ricordo mi ha accompagnato una settimana, dopo due lavaggi della pedana con alcool e benzina e uranio liquido.Ok, ora l’ascensore (no, non riesco a trovare il sinonimo) è più veloce. Risparmio un secondo a piano, i comandi sono immediati, ed ormai so come fare a non prendere la colpa di appestamenti morbiferi. Che quasi quasi mi sento tentato di mollarne una per dare la colpa a qualcun altro: al prossimo che entra…