Kremuzio

Quanto costo?


Forse è colpa del basilico. Mi spiego meglio: ieri a cena mi sono sparato un bel piattone di fettuccine larghe con abbondantissimo pesto ed una bella sventagliata di parmigiano. Ne vado letteralmente pazzo, e forse proprio per questo ho fatto pensieri un po’ strani. Non subito, ma un paio di ore dopo sotto la doccia notturna che mi concedo prima di andare a scrivere e quindi a dormire. Ad un certo punto mi cade la saponetta e mi inchino per raccoglierla. Un momento tristissimo nel caso mi fossi trovato in una doccia collettiva tipo caserma o palestra o spogliatoio di un campo agonistico. Narrano cronache e leggende di amicizie sbocciate per certi intimi e casuali scontri.incontri. Ma cancelliamo dalla mente l’idea malsana e ricominciamo daccapo il ragionamento. Questo, nel mio cervello sotto l’effetto del basilico, mi instillava una domanda, scaturita anche da litigate accadute in ufficio. Qual è il valore della propria integrità? E questo mi si appalesa dopo pensieri paralleli su quanto i giornalisti si vendano, ed a chi, oltre che a quale prezzo. Una volta ho letto della generosità dell’innominato quando ad un Natale fece un regalino di un miliardo di lire al suo fido Fede. In verità mi sembra che lo fece anche a Ferrara, come probabilmente è costume nei riguardi di giornalisti con una certa sequenza di voltagabbana nel loro curriculum.E allora penso… se domani un emissario di quello là mi telefonasse offrendomi 500mila euro per parlar bene di lui o espletare servizi di servilissimi anilictus seppur mediatici? Accetterei? Certo, potrei comprarmi una bella casetta in campagna ed un monolocale in cui mettere una parte dei miei libri. Ma potrei guardarmi allo specchio se solo una volta dalla mia tastiera o dalla mia bocca uscisse una benché minima frase a favore di una persona così all’opposto della mia concezione del bene e della Democrazia? O se belzebù in persona mi si presentasse con tutta la coda, corna e puzza di zolfo a propormi ricchezza, salute ed un stuolo di veline more? Beh, in tal caso se si muovesse satanasso, avrei la certezza dell’esistenza del suo datore e creatore, per cui poi dovrei accettare quel termosifone troppo caldo della Geenna.Quando sono diventato, per quel che vale, cioè nulla, un gold blogger, mi si prospettò la possibilità di mettere pubblicità nelle pagine. Cosa che come potete vedere non ho fatto. Mi sembrava inopportuno con la mia coscienza, che da sempre odia la tanto vituperata pubblicità, cadere sotto il peso di frasette accattivanti ed idiote per far vendere una lozione contro la psoriasi o un nuovo tipo di assorbente. Per cosa poi? Un mio amico che ha un discreto traffico su di un suo sito dice che riesce addirittura ad incassare dai 4 ai 6 euro al mese. Per cui il prezzo per la mia integrità pubblicitaria, facendo i debiti paragoni, potrebbe assommare ad un euro al mese? Ma mi facci il piacere, direbbe Totò.Mi basta guardare in terra mentre passeggio per trovarne almeno il doppio in monetine disperse, ogni mese. Allora, mi sa tanto che il mio prezzo è quello del mio salario, 13 mensilità e mezzo, guadagnato mettendo sotto i piedi, spesso, quella voglia di fare di più, per il semplice fatto che non sarebbe compresa da chi sta lì per comandare, magari senza sapere quali sono le vere competenze di chi ha di fronte. Ok, mi sto lasciando trasportare dai problemi di convivenza lavorativa, per cui glissiamo. Allora quanto prende un osannatore di innominati, secondo i prezzi che ci sono sul mercato? Quanto si guadagna ad inchinarsi al potere del danaro? E quanto potrei battere cassa io? Ma che razza di pensiero. Mai nessuno mi offrirà soldi per parlar bene di lui. Neanche Mario il pizzicarolo di via Diabolik n.23 angolo via Capitan Miki, che vende quel buonissimo pesto a prezzi vantaggiosi, lavorato da mani sapienti con raffinati e biologici ingredienti (ma che a me lo regala perché gli sono simpatico…)!