Kremuzio

Quanti guanti avete riagguantato??


Ora qualcuno dirà che esagero con pensieri stupidi, ma non posso farci niente, diciamo che mi hanno disegnato così. Che ne dite se vi racconto una possibile attività per sbarcare il lunario in questi momenti di recessione, anche se la crisi non c’è e se c’era è passata anche se non ce ne siamo accorti nel senso che siamo in piena crisi anche se non c’è… Sì, mi fermo prima di entrare in loop.Allora un possibile lavoro da intraprendere potrebbe essere quello di metter su una bancarella, ma non una di quelle normali che vendono cineserie o vestiti cinesi o scarpe cinesi. Una bancarella di guanti spaiati. Questa avrebbe la caratteristica di avere una duplice funzione riciclatoria e soddisfatoria. Ora vi spiego perché. Vi è mai accaduto, specie a coloro che girano in motorino o scooter, di perdervi un guanto? A me, che ricordi, è successo un paio di volte, e tutte e due le volte sono rimasto così scottato, o meglio infreddolito dalla perdita, da togliermi la pace interiore, anche perché almeno una volta si trattava di un ricordo. Ma poi che scocciatura rimanere con metà del bene posseduto senza la possibilità di uscirne fuori. Rimani con un guanto solo, da buttare. O conoscete un tizio con una mano sola, ed allora potreste regalarglielo, ma la probabilità di azzeccare la mano giusta è del 50%.E poi il nervosismo aumenta e si fa sentire quando, se vi guardate intorno vedete un sacco di guanti spaiati persi da compagni di disgrazia, nei parcheggi, in mezzo alla strada, sotto i marciapiedi, ovunque. Se ogni giorno ne raccogliessi due-tre, e non è difficile l’intento, mi troverei con una cinquantina di guanti spaiati al mese. Una volta lavati in lavatrice, eccoli là, rimessi a nuovo, puliti e pronti di ritrovare il proprio complemento.Esistono persone che riciclano di tutto, dal cartone alle lattine, che raccolgono per rivendere gran quantità del materiale da recuperare. Ed ora immagino un posto dove, portando come esempio, il pezzo rimasto, eccoci a scegliere il complemento guantario.Certo, si può sempre buttare il rimasuglio e comprare un altro paio, ma dov’è il gusto in questo volgare gesto consumistico del gettare per riacquistare? È molto più eccitante ed ecologico, oltre che pieno di soddisfazione, andare alla ricerca dell’altra metà del rivestimento. Dopo aver ripercorso il tragitto in cui si ritiene di averlo perduto, inutilmente, via alla bancarella o al negozio dove ritrovarlo, se non lo stesso, almeno uno dello stesso modello, con una piccola spesa ovviamente, e la certezza di aver tolto dalla distruzione, dall’inceneritore o dal disprezzo un utile oggetto personale, e perché no, intimo.E poi, sorpresa… qualcuno che ci ha già pensato, in Inghilterra, c’è: http://www.onecoldhand.com/Quindi non sono il solo ad avere pensieri strani!