Kremuzio

Vino e miracoli


Nel Vangelo di ieri, viene ricordato un momento della vita di Cristo, molto interessante, anzi oserei dire divertente. Forse uno dei pochissimi momenti leggeri, dove non ci sono immediati retroscena di parabola, con significati nascosti e pieni di qualcosa, almeno ad una analisi sommaria e  teologicamente inconsistente come quella che sto scrivendo.Non mi azzardo a trovare spiegazioni, ma solo una lettura che mi fa sorgere delle domande basate sulla mia innata curiosità.L’argomento della storia erano le nozze di Cana. Si tratta in pratica del primo miracolo, e sembra essere un miracolo senza quelle implicazioni tragiche che da quel momento in poi costellano i vangeli. Maria e suo figlio si recarono a Cana per delle nozze. La storia non ci dice nulla riguardo gli sposi se non che si erano sposati ed erano anche di famiglia agiata, anche se non avevano fatto bene i conti con la quantità dei beveraggi.Già la prima domanda potrebbe essere su chi fossero gli sposi e quale grado di parentela avessero con la Sacra Famiglia. Forse solo amici? E subito dopo la seconda domanda nasce e muore lì: perché non c’era San Giuseppe? La cosa mi incuriosisce molto. Il falegname stava lavorando o era ammalato? C’era ed i Vangeli non ne hanno parlato? C’era stato qualche screzio con la famiglia dei festeggiati? Non si usava invitare la famiglia al completo per un certo risparmio sui commensali? In tal caso perché avevano invitato anche gli apostoli? O forse il capofamiglia si trovava in un tavolo a parte, magari con gli altri uomini anziani? Conoscendo i nomi degli sposi forse si poteva arrivare a capirne di più, ma rimaniamo nel campo delle speculazioni, non conoscendo gli usi e costumi della Palestina di duemila anni fa. Ma perché gli apostoli si erano imbucati?Ed arriva il momento clou. Non sappiamo cosa abbiano mangiato, forse qualcosa di estremamente salato, fatto sta che il vino ad un certo punto finisce. Giovanni, che è l’unico che ne parla, è abbastanza scarno nei racconti, ma alcuni dicono che il vino fosse terminato proprio perché si fossero aggregati gli apostoli. Questi avrebbero mangiato poco e bevuto troppo? Maria se ne accorge e chiede al figlio di fare qualcosa per il vino che non c’è più. “Che ho da fare con te o donna? Secondo una vecchia edizione, oppure “Ma tu che vuoi da me?” secondo l’ultima traduzione rivisitata, forse secondo un modo di dire alla napoletana. Maria sapeva che lui avrebbe potuto fare qualcosa e senza richiederglielo una seconda volta, da’ istruzione a quelli del catering di fare quello che avrebbe detto loro di fare. Questi lo fanno, prendono alcuni otri e li riempiono d’acqua fino all’orlo. Ed ecco che attingendo con le caraffe, queste si riempiono di un vino squisito. Il capo del cerimoniale rimane stupito in quanto, non sapendo l’origine, non capisce perché si fosse tenuto in disparte il vino migliore, invece di distribuirlo all’inizio.A parte il fatto che molti dicono che questo episodio sia troppo simile ad alcune storie preesistenti per essere vero, a me piace perché è un momento leggero, di divertimento, senza troppe implicazioni religiose se non per il fatto che i suoi discepoli da quel momento iniziarono a credere in lui (allora lo seguivano solo per imbucarsi ai matrimoni?), mentre la Madonna già sapeva e per questo lo stuzzica a fare il primo miracolo. Poi sarà tutto un resuscitare, guarire, sanare, cacciare demoni, ed anche un po’ di sano mangiare con i pani ed i pesci. Ma mi chiedo come mai con tutto quel lago di Tiberiade che aveva alle spalle, non abbia trasformato un altro po’ di acqua in vino da distribuire insieme ai panini di pesce. Chissà, se l’avesse fatto, quando ci sarebbe stato da scegliere tra lui e Barabba, chi avrebbe vinto?