Kremuzio

Lo sapevate? Alcuni cristiani non vogliono le moschee


Ogni tanto ci si imbatte in notizie che scompaiono, e poi se ti metti a cercarle, capisci perché. Ieri leggo che in Nigeria ci sono stati scontri tra musulmani e cristiani. Approfondisco per quel che posso. Ci sono stati molti morti, ma i numeri vengono dati in un modo molto strano.Nella città di Jos, nel nord del paese, domenica scorsa alcuni giovani si sono messi a protestare per la costruzione di una moschea in un quartiere cristiano. Non ci sono conferme ufficiali, ma pare che 65 cristiani siano rimasti uccisi. Qui inizia lo sdegno delle comunità cristiane mondiali. Cristiani di quale tipo? Cattolici o protestanti? Probabilmente del secondo tipo, dato che siamo in Africa. Ma poi lo sdegno sembra calare un po’ fino al punto che oggi se ne parla pochissimo. Continuiamo a parlare di numeri: 464 morti complessivi… Allora facendo la sottrazione, i morti musulmani sarebbero 399. Caspita, ora capisco perché la notizia è passata in secondo piano.Ieri ho ascoltato un incontro-scontro tra Margherita Hack ed alcuni prelati sul solito ennesimo discorso tra atei e credenti. La Hack, simpatica vecchietta, arzilla e lucida nonché dotata di sense of humour, praticamente diceva che non c’erano prove scientifiche e che chi credeva alla divinità poteva anche credere a babbo Natale in quanto si tratta di persone che in pratica non sono cresciute. Da qui lo scontro, alternando frasi ben capibili, semplici e logiche dell’astronoma, con quelle complicatissime, astiose degli altri. Da qui si vede che un dialogo, quando c’è di mezzo la religione, non si può avere. O fai in modo che tutti possano aver ragione, o scadi nell’assolutismo, nel manicheismo, nella negazione delle logiche altrui, a prescindere. Ed ecco che nasce l’integralismo, che sia religioso, che sia scientifico, ma sempre di scontro si tratta. Non è da poco tempo che accade, e fin troppo spesso ci si ritrova ad assistere a bagni di sangue, a scontri etnici mascherati da scontri religiosi e viceversa. Quando manca il dialogo e si pensa di aver ragione senza neanche il beneficio del dubbio, si arriva alla violenza. “Gott mit uns”, “Dio è con noi” dicevano i re prussiani, poi motto degli imperatori tedeschi, e quindi dei nazisti. Abbiamo visto come è andata a finire con il considerare Dio dalla propria parte. Ma prima il motto era “Deus nobiscum” e veniva gridato dai bizantini nel loro impero romano d’oriente. Al solito portò male, dato che vennero fagocitati dai turchi ottomani di Maometto II alla metà del 1400.Violenza, ancora violenza. Negli scontri nigeriani i cristiani hanno ucciso 399 islamici. Non mi piace per niente, e tanto meno che non se ne parli. Qualunque siano state le motivazioni, così tanto orrendamente simili alle lamentele che si ascoltano nel nord del mondo, dal nord della Nigeria al nord Italia al nord della Svizzera. Ma in quelle lande africane, al solito la religione è un pretesto per gli scontri etnici tra popolazioni differenti (ma non ai nostri occhi occidentali) per motivi economici e politici (forse). Dobbiamo ora aspettarci vendette islamiche, visto che il quartiere cristiano dove sono nati gli scontri, è immerso nel resto della città islamica. Città divisa tra la maggioranza degli Hausa-Fulani e le comunità minori Igbo e Yoruba, cristiane.Scommetto che al prossimo bagno di sangue a parti inverse, conosceremo maggiori particolari.