Kremuzio

Errata scorrige


Forse la colpa è di Dante Alighieri. Se nella Divina Commedia non avesse immortalato quell’atto particolare nel famoso verso “ed elli avea del cul fatto trombetta” riferendosi a Barbariccia nel girone dei fraudolenti, forse non ne parleremmo così bene. Da questa magna flatulenza diabolica, molti altri illustri scrittori hanno accennato descrizioni di queste gassose emanazioni nei loro romanzi. Alcuni esempi fra tutti il Satyricon di Petronio Arbitro o Gargantua di Rabelais o nei racconti di Canterbury o nell’Ulisse di Joice o addirittura nei Miserabili di Hugo. Quanti dotti esempi. Magari esempi più moderni e più alla portata ironica del video spettatore come il petomane con Tognazzi o Shrek… Che anche i bambini si educhino…Ma questo ricercare di dare un connotato artistico-culturale-letterario ad un problema intestinale, non può di certo giustificare, secondo me, l’uso indiscriminato della flatulenza per scopi ludici. Anche se si tratta di un fatto naturale (i ricercatori dicono che ne facciamo una ventina al giorno, di media) che purtroppo aumenta i gas serra nell’atmosfera (metano e biossido di carbonio, oltre all’idrogeno che male non fa), anche gas pericolosamente infiammabili. A chi non è capitato di ascoltare orride storie di natiche lanciafiamme? Basterebbe andare su youtube per vedere cono i propri occhi giovinastri petomani, o meglio piromani anzi piroculi, che si bruciano pantaloni ed altri vestimenti intimi . Poi qualcun altro per lo sforzo se l’è anche fatta sotto, ma questa è un’altra storia.Poi simpaticamente ricordo con nostalgia quel mio carissimo amico scapestrato, ora grande dirigente di multinazionali, che quando orinava contro antiche mura ricche di storia, lasciava fuoriuscire allegramente un piccolo rumorino declamando poeticamente “una pisciata senza peto è come un’insalata senza aceto”. Inoltre lui è sempre stato un’artista della flatulenza artistica, o anche dinamica, rocambolesca ed estrema. Erano memorabili quelle sganciate nella sua Dyane con i finestrini bloccati, dai quali dovevi lanciarti in corsa lungo i rettilinei presi a bassa velocità. Oppure quelle volte che saltando di sbieco , e sbattendo i tacchi durante il salto a mezzo metro d’altezza, rilassava rumorose vibrazioni, risultando primo nelle gare interne di peto volante. Un artista. Chissà se al giorno d’oggi durante una riunione amministrativa farà le stesse cose di fronte ai colleghi multinazionali? Ma anche quando eravamo scavezzacolli, non abbiamo mai fatto nulla di asociale e mefitico come quello che si vede in TV. Quando tra i canali mi sono imbattuto in una replica di “mai dire grande fratello” in cui vengono mostrate le malefatte di quei ridicoli e deprecabili inquilini, son trasecolato nel vedere quanto la nobile e antica arte sia assurta ad un bassissimo rango di molestia. Sì, i tempi sono cambiati. Sia maschi che femmine scherzano ormai avvicinando il deretano al viso, quasi poggiandosi sul naso dell’ignaro, di solito addormentato o non in grado di accorgersi del fattaccio imminente. Quindi dopo un breve ma intenso concentrarsi, rilasciano copiosi volumi di molecole gassose, sghignazzando volgarmente. Neanche il grande Avogadro potrebbe calcolare il suo numero fra tanti miasmi.Ma questa oscena attività sembra essere la massima vetta intellettuale di quegli sfortunati esseri, che oltre al ludibrio ed al’invidia che provocherà in molti, scatena anche perversioni di carattere sessuale tra i più deboli di costume. Per quel che mi riguarda, mi da’ abbastanza fastidio una donna che fuma, figuriamoci se si mettesse a scorregiarmi in faccia! Mala tempora scurrunt!