Kremuzio

Etici dilemmi o fisici stratagemmi?


Ci sono un sacco di classificazioni per le quali puoi dividere l’umanità. Io ne ho in mente un paio, che poi mi sembra siano abbastanza simili tra loro, per le quali spessissimo mi sono scontrato con amici e colleghi. Cose normali, che si fanno senza più pensarci, avendo preso un automatismo dopo che, di sicuro, uno ci abbia ragionato abbastanza.Prima discriminante: quando siete al semaforo lo spegnete il motore dell’auto/moto? Ebbene c’è chi dice che se uno lo spegne, poi il motore si rovina e consuma di più. Io non sono della stessa idea, infatti, quando so che devo aspettare almeno un paio di minuti, lo spengo. Almeno per quanto riguarda il consumo, penso di non avere torti. Quando faccio questo in maniera sistematica, la benzina mi dura un giorno di più. Mettiamo il caso spannometricamente di farmi una ventina di semafori al giorno, di quelli lunghi come sopra, con una trentina di minuti complessivi da fermo. Quanta benzina si risparmia? Quanti chili di emissioni di CO2? Anche riguardo il numero di giri del motore (la moto, sui 1000 giri al minuto) diciamo 30000 giri in meno che si deve fare ogni giorno. Vuoi mettere l’uso ed anche il consumo d’olio? E la puzza, ed il rumore in meno, e la soddisfazione nel pensare di non inquinare di più, e la soddisfazione di appartenere a quella fazione degli spegnitori di motore. Trovo eccitante tutto ciò. Naturalmente i miei oppositori dicono che a furia di accendere e spegnere il motore, questi si consumi di più. Almeno il motorino di avviamento lo posso capire. Boh? Ma posso anche usare, in alternativa, la pedivella. Chissà chi ha ragione. Per il momento la ragione me la tengo io.  La seconda questione riguarda lo scaldabagno elettrico (e forse anche quello a gas): sarebbe meglio accenderlo solo quando serve o mantenerlo sempre acceso? Ah, che bel problema. Io lo lascio sempre acceso, così per schierarmi. Ecco la mia spiegazione. Secondo me occorre molta più energia per portare ad una certa temperatura (60-70 gradi?) l’acqua fredda che viene dalle tubature, piuttosto che dare una riscaldatina ogni volta che il termostato scenda sotto una determinata soglia. La prova si può fare visivamente con una pentola di acqua fredda posta su di un fornello. Misurate il tempo che ci vuole per portarla ad ebollizione col fornello acceso. Poi spegnete e lasciate abbassare la temperatura per un po’. Quindi accendete il gas di nuovo e osservate quanto poco ci voglia per riportarlo a bollire. Diciamo che è una specie di volano. Per farlo partire ci vuole una grande spinta e di conseguenza parecchia energia, ma poi basta una bottarella ogni tanto per mantenere la velocità. E più il volano è grande e più forza ci vuole all’inizio. C’è quindi differenza tra un bicchiere d’acqua, una pentola o uno scaldabagno da 80 litri. L’altra prova empirica da fare è quella di farsi la doccia a boiler spento. Entra l’acqua fredda e piano piano l’acqua che sentite sulla specie diventa prima tiepida e poi fredda. Ma se lo lasciate acceso, con un getto intelligente per non sprecare il prezioso liquido, non diventerà mai fredda, in quanto il calore che viene inoculato lo mantiene ad una temperatura relativamente elevata. Negli impianti ibridi solare/elettrico in effetti l’acqua viene preriscaldata dal pannello solare, e poi inviata al boiler per mantenerla a temperatura. Questo sembrerebbe darmi ragione. Forse…Da questa tribuna mi piacerebbe sapere come la pensiate, e se abbia fatto dei ragionamenti sbagliati o se per la vostra esperienza siate arrivati a risultati diametralmente opposti ai miei.  Ma venderò cara la mia pelle: sappiatelo!