Kremuzio

Ripensamenti nucleari


Già tempo fa mi ero interrogato su quale fosse il prezzo di una persona. Quello di Patrick Moore il fondatore di Greenpeace, deve essere stato alto, se si è riconvertito al nucleare. Questo pensavo stamattina quando ho ascoltato il giornale radio. “Conversione all’atomo del fondatore di Greenpeace: E’ il modo più sicuro di produrre energia, dice Patrick Moore”. Non è tanto la pericolosità delle centrali nucleari,  il problema del nucleare stesso, anche se non vorrei la facessero nella mia regione, ma il problema delle scorie e di dove metterle oltre a cosa farci e a quanto costa.Allora Patrick Moore, che forse andando avanti con gli anni potrebbe aver avuto problemi di logica, afferma che il nucleare sarà l’energia del futuro. Non voglio analizzare in profondità queste parole, in quanto da una frase si possono tirare fuori affermazioni di un tipo ed il loro esatto contrario. Ma se fosse stato proprio questo il significato, allora posso pensare che ci siano state imposizioni dal di fuori piuttosto che una conversione ragionata.Forse sono troppo grezzo nei ragionamenti, e mi considero un ortodosso da questo punto di vista, ma a me sembra una bestialità. Proprio adesso che la spinta generale va verso la direzione del solare e dell’eolico. Ed ogni tipo di revisionismo mi fa pensare alla malafede, una volta che si sono consolidate le teorie dopo essere state suffragate dai fatti. E mi fa strano che le giustificazioni nella direzione nucleare=buono siano proprio quelle più becere che da anni ci tirano addosso come stracci bagnati.Ormai sanno tutti che l’economicità delle centrali è un mito, dato che il 40% almeno dell’energia prodotta serve proprio a mandare avanti le centrali stesse. Ma il discorso non verte sui costi, altrimenti non ci sarebbe il dialogo. Ovviamente ci si sbrodola addosso sulla sicurezza, unico argomento a cui appigliarsi. Chernobyl è stato il solito esempio di come non si costruiscono le centrali atomiche. Ormai il disastro è stato fatto. La morte si è sparsa in quel modo così moderno e fantascientifico in quelle zone dell’Ucraina da diventare un pensiero fisso in tutti coloro che quei tempi li hanno vissuti. Li ricordo benissimo, come ricordo gli annunci a non mangiare insalata o funghi o latte eccetera. Anche se lavavi la verdura o cuocevi tantissimo la carne, non sarebbe cambiato. L’avvelenamento invisibile era nascosto lì dentro. Abbiamo imparato a conoscere il significato dello iodio, degli isotopi, del plutonio, del cesio, della tiroide, di quanto questi veleni si accumulino nell’organismo, eccetera. Sgomento, disorientamento, e la certezza che nulla sarebbe stato come prima. Ed il referendum spazzò via per vent’anni la cultura atomica italiana, addirittura facendo cambiare nome all’Enea. Quella A finale che cambiava da atomica ad alternativa era un brivido di libidine in tutti quelli che credevano all’energia pulita.Ma ora si ritorna indietro. Pare che l’unico problema sia la sicurezza delle centrali, come se scoppiassero per definizione. E naturalmente il magna-magna va ad infilarsi nella progettazione, nel comprare tecnologia costosissima ed obsoleta. Forse verrà risolto il problema energetico, non ci saranno black-out, ci sarà meno inquinamento da CO2 (forse), si useranno meno combustibili fossili (almeno questo) ma si consumerà acqua, si produrrà calore che verrà disperso, e tante scorie che nessuno vorrà stoccare, e si manderanno in Africa, o si impiegheranno nelle armi (uranio impoverito) e si foraggeranno le stesse multinazionali che controllano il petrolio, e si arricchiranno sempre le stesse persone. Come per un tragico destino chi produce petrolio produce anche uranio, ed anche questo sta terminando, quindi aumenterà di prezzo.Mentre il sole sta lassù, gratis, e nessuna multinazionale o nessun politico potrà pagare tangenti o inscatolarlo o venderlo o guadagnarci o inquinarci.