Kremuzio

Il governo del rifare


Un bello sputo e via, dopo essersi puliti le scarpe sullo zerbino delle leggi, si ricomincia, nuova decreto nuovo regalo, venghino siori nella casa del fare, dove fanno fanno e ci fanno. E come al solito se la suonano e se la cantano. Prima si fanno le regole, e poi se per caso ci si imbatte, visto che le regole valgono solo per gli altri, si rifanno. Governo del fare e del rifare. Già si erano rifatti la verginità molti ex qualche cosa, come picchiatori, faccendieri, cavalieri, piduisti, ora onorevoli e ministri, pronti a ringhiare quando tocca a loro rispettare qualsiasi cosa che intralci il loro cammino da bulldozer. Diciamocelo, a chi da’ fastidio il semaforo rosso? Se avessimo il loro senso civile passeremmo quando sarebbe opportuno fermarsi e rigirare le regole della strada a nostro uso e consumo. Facile no? Fa niente se col tuo suv prendi in pieno un poveraccio in bicicletta. Lo fanno normalmente, con l’auto blu e la sirena.  Sapeste quante volte mi sarebbe piaciuto entrare in un ufficio postale dopo l’orario di chiusura… Se fossi un onorevole della parte giusta potrei farlo. Ne sono sicuro. Gli orari non vanno rispettati. Le regole stantie della convivenza civile non vanno bene se ci impediscono di lavorare in pace. Spero che facciano un sacco di ricorsi tutti quelli che non si sono visti accettare importantissimi documenti a causa della scadenza dei termini. Quante persone per un disguido o dimenticanza sono state castrate da un fuori tempo massimo? Quanti documenti rigettati per un concorso che ti brucia le speranze per il futuro. E sono certo che costoro sono rimasti bruciati dall’ultimo decreto, come anche tutti quei partiti più piccoli, per i quali il sistema “democratico” non si scomoda. Era accaduto ad esempio addirittura agli alleati dell’attuale governo, come al partito “la destra” che venne buttato fuori dalla competizione elettorale per problemi simili a quelli causati dal mangia-panini tanto preso in giro ultimamente. Al solito, come per la giustizia, come per il potere, come per il modo in cui siamo abituati a convivere incivilmente, forti con i deboli e deboli con i forti, addirittura riscrivendo leggi come se queste non fossero dei capisaldi della democrazia, ma idee buttate lì da cambiare quando non servono più.Ma se fossi un elettore del centro destra, uno di quelli che non ascoltano solo le minzolinate, uno che vive onestamente del proprio lavoro, come la prenderei? Mi sentirei orgoglioso per queste mosse sicuramente antipopolari o penserei che questo non rispetto delle regole possa essere deleterio per la vita civile in questo paese?Per quel che mi riguarda non voterò mai un partito che spinge a modificare sempre le regole democratiche, come se fosse un baro con una coppia di 2 che improvvisamente incassa il piatto rivoluzionando il valore della carte. Una volta i bari erano dei ladri, ora sono i paladini della democrazia. Ma l’andazzo in Italia è questo. Come regalare rigori alle squadre di calcio più ricche che addirittura non ne avrebbero bisogno, per soldi, per futuri regali, per costosi orologi a Natale, perché così l’arbitro potrà diventare internazionale e fare quello scatto che gli consentirà di far carriera. Capisco che la maggioranza debba avere dei benefici, governando, ma questo stupro delle regole e maramaldeggiare verso le minoranze o le opposizioni, in un modo così subdolo, dal lavaggio del cervello mediatico al disprezzo dell’antagonista, fregandosene di quello che è il rispetto, beh, a me fa male. Come fa male vedere un Presidente della Repubblica cedere ancora una volta ai ricatti. Mi ci gioco quello che volete che Pertini non l’avrebbe fatto.Posso solo sperare, ormai, che l’elettorato di destra rispolveri quella purezza d’animo, quel senso di appartenenza alle tradizioni, quel non intruppamento che tanto sbandiera, affinché si accorga che lo stanno prendendo in giro comportandosi in questo modo.