Kremuzio

Ancora! Ancora censura per favore!


A volte penso che ci voglia ancora un po’ di censura televisiva. Quella che c’è non mi basta, a volte. Si vedono troppe cose brutte, che la notte ci ripenso e mi tolgono il sonno. Quel povero Carlomagno, spettinato che osa fare domande al sultano non avendone la facoltà in quanto, non sul libro paga dei giornali di famiglia. E poi è entrato millantando un’appartenenza a quotidiani mentre aveva solo la tessera delle biblioteca del senato. Pare che sia una vecchia conoscenza delle redazioni alle quali chiede di poter partecipare scrivendo. Ma nessuno lo fa scrivere, o meglio lo faceva scrivere, fino ad oggi. Scommetto che si è meritato un posto nel gotha della carta stampata, se non altro per aver fatto innervosire un po’ di gente,Che brutto spettacolo. Perché non l’hanno censurato? Non mi è piaciuto vedere il leader del partito dell’amore alzare la voce non per dire una barzelletta sconcia, non per elargire salaci battute all’uditorio che canta inni e lodi al suo nome. E poi hanno fatto addirittura muovere il ministro della difesa, intento ad attaccare il malcapitato che invece di mettersi paura per il brutto ceffo che gli era palesato davanti, insisteva e rincarava le frasi interrogatorie ricevendo solo garbati insulti.Che brutto spettacolo, da censurare, quello scatto del ministrone che andava tenace verso la pugna, dall’alto della sua esperienza di sguardatore corrucciato e dal ghigno diabolico, forse anche perché aveva di fronte un mingherlino. Vabbè, lasciamo perdere il fatto che sia brutto. Il problema è che ne hanno fatto una macchietta i suoi servitori nazionalpopolari televisivi, con gag ed imitazioni ammiccanti, mentre la realtà è tutt’altra.Dicono sia stato un famoso picchiatore fascista, delle parti di San Babila a Milano, uno di quelli che in 3-4 o più, armati di bastoni o catene, andavano incontro con coraggio verso giovani isolati dell’opposto estremismo. Dalle foto tramandate in cui si vede non si tratti di fotomontaggio, appare in bianco e nero insieme ai suoi camerati minacciosi. Ma dicono, ahimé, che avesse anche le spalle coperte in quanto figlio di papà e che non partecipasse con troppo coraggio alle discussioni manesche che invece coordinava. Ma ci sono anche altri disposti a proteggerne la purezza battagliera ed a dichiarare che ha date e prese in queste scaramucce tra ragazzi fumantini. Naturalmente queste sono notizie presenti in rete, finché non verrà censurata anche internet. Io non c’ero, e riferisco.Ma la televisione l’ho vista. E si è visto lo spettacolo del coraggiosissimo, andare a far chiudere la bocca all’intruso, che osava rivolgersi al sultano senza essere una bella ragazza, e scattare con la voce rauca e dalla strana pronuncia, intimare, neanche fosse al bagaglino o in caserma, il silenzio con molta leggiadrìa. Naturalmente i suoi fidi scudieri, gorilla preoccupati, gli hanno fatto scudo alle spalle, osservando preoccupati che nessun compare dell’inquisitore potesse tirare qualche souvenir o scarpa o torta in faccia. Li ho visti preoccupati, e ciò non è bello, dopo le tante domande che ci si fa sulla sicurezza dei nostri governanti. Dovrebbero avere più una faccia da guerra che una faccia da crocerossina. Come quella del ministro della guerra, quando gli ha inviato l’improperio relativo ai suoi trascorsi picchiatoriali. Uno sguardo da diavoletto impertinente, interrogatore “picchiatore a chi?”.Che brutto momento. La censura dovrebbe provvedere al più presto magari mandando in sovraimpressione frasi amorevoli e canzoni di Apicella.