Kremuzio

Canticchiare con Mary


Oggi i colleghi mi hanno detto che stavo loro instillando un motivetto nella testa, e ciò non era bello, specialmente per me, in quanto di solito, quando canticchio, lo faccio per nervosismo.Ieri è iniziato uno spostamento di uffici, per cui impacchetta ed imbusta libri, mouse, tastiera, cassetti e cassettiera, fogli sparsi, attrezzi, penne e pezzi di carta. Ora, chi mi conosce sa che sono oberato di pezzi di carta. La computerizzazione mi fa un baffo. Se devo prendere appunti lo faccio su pezzi di pezzi di carta, rigiro per tutti i lati e le facciate, piego stiro e scrivo, appunto con matita penna e pennarelli. Anche con stecchini bagnati del mio sangue se non trovo penne. E quindi di carta che dovrei trascrivere, chissà, in un file, ce ne ho, ma mi annoia, per cui la mia costipazione cartari a volte mi blocca, specie quando mi devo trasferire da una stanza ad un’altra. Poi c’è anche il fatto che tutte le talee delle piantine che taglio dalle scrivanie dei colleghi, stavano tanto bene sulla mensoletta, ed ora mensolette non ne ho. E ieri mi si è anche spezzato un rametto di una piantina con foglie palmate di cui non conosco il nome. E questo mi indigna come una iena che non ride, neanche mi avessero tolto di bocca un pezzo di carogna.E allora canticchio “com’è bello passeggiar con Mary”. Non che mi sia particolarmente simpatica quella strega di Mary Poppins, il cui vecchio film della Disney è il mio preferito. Se analizziamo bene, era una spocchiosa tipo ce l’ho solo io, faccio quel che mi pare che tanto ho le mie arti magiche con le quali terrorizzare il popolo. Sì, volava con l’ombrello, ma solo col vento da Est. Parlava con gli animali, ma senza fare lunghe conversazioni. Ma a me sarebbe piaciuto essere Bert, che non so se con la signorina Poppins ci sia andato a letto o abbia avuto il benché minimo flirt. Però lei faceva quale che lui chiedeva, e questo mi sarebbe bastato. Bert era uno spazzacamino, attività che mi avrebbe fatto gioire per il semplice fatto di saltellare sui tetti. Ma poi nei giorni di riposo andava dinanzi al parco a disegnare con i gessetti colorati sul marciapiede. Non che facesse grandi guadagni, ma con Mary poteva fare un saltino all’interno dei disegni e passeggiare in quei posti un po’ piatti ma tranquilli. “Anche quando è un giorno dei più neri, Mary il sole fa spuntar!”. Ma che ottimismo. Forse lo canticchio per questo, o magari perché mi penso insieme a Mary a prendere il tè con i pinguini camerieri. Non mi vedrei con calzoni bianchi giacchetta a righe e paglietta, ma non essendomi mai vestito così, magari farei anche un figurone.“E’ tanto bello passeggiarle accanto che non puoi fare a meno di cantar!” C’è in effetti un vantaggio a passeggiare insieme ad una strega. Con un incantesimo ti trasforma una giostra equestre in cavalli che possono saltare per conto loro e salvare una volpe dalla caccia di quegli spietati assassini dei nobili inglesi. E senza far del male ai cani. La figura femminile della nostra amica era comunque ben diversa da quella tinteggiata da Pamela Travers, la scrittrice che evocava quella atmosfera vittoriana oscura, quasi buia, delle avventure originali. Leggetele. A me fanno venire i brividi anche per la vena surreale pregna di simbolismi. Sapevate che una zia di Mary si staccava le dita per darle da mangiare ai pargoletti. Queste avevano un sapore diverso, ma pare fossero buonissime. Questo episodio nel film non c’era. C’era lo sciroppo che cambiava sapore incruentamente. Un libro che mi sono divorato più volte nell’infanzia, e che rileggo tuttora.“Se Mary è accanto a te ti senti un re”. Oggi mi voglio sentire un re, sono troppo nervoso e continuo a canticchiare. Se vi va, fatelo anche voi: non è male!http://www.youtube.com/watch?v=ZjL-vM1Kme4&feature=PlayList&p=E5AFB353D80D3020&index=41