Kremuzio

I ragazzi a Salò sono morti di noia...


... Cantava De Gregori tanti anni fa. Mi è venuta in mente adesso. Anche se erano i "cavalli" nella canzone al posto dei "ragazzi"... Non capisco, tra le tante cose, come si faccia a violentare a 14 anni. C’è qualcosa che non va… Sempre che la notizia sia vera. Infatti di anni ne avevano 14 e 15, i due mascalzoni, ovviamente ripetenti, che avevano cercato di abusare di una ragazzina di 12. Il solito branco con i soliti compagni subordinati ai capetti. Tutto in quel di Salò. Sarà l’aria o i precedenti di tanti anni fa. O semplicemente è insito nella mente dell’uomo fin da piccoli, a prescindere dalla latitudine la violenza sugli indifesi. Ed anche chi doveva difendere non l’ha fatto. Parlo dei suoi compagni oltre che del professore che non si è accorto di niente. Magari i succubi ridevano mentre coprivano le azioni sconsiderate. Si vergognavano dal partecipare ma erano ben attenti a coprire il fatto, forse a coprire le grida. Ma come si fa a fare cose simili in classe durante la lezione? Come si svolgeva normalmente? Persone in piedi ad un angolo ed altri che fanno i loro comodi senza che chi doveva essere responsabile degli alunni avesse il benché minimo sospetto di attività illecite? Devo a tutti i costi immaginare che non sia stato preso dalla foga esplicativa della lezione, ma che fosse stato minacciato dai teppistelli per non intervenire.Quando immagino certe scene, mi tornano alla mente alcuni momenti di quel primo liceo, tanti anni fa. Sì, eravamo un po’ più timidi, ma ne facevamo anche noi. Nonostante fossimo in una scuola di preti, era il primo anno che erano iscritte anche le ragazze, e tutti noi cresciuti insieme, esclusivamente maschi,  eravamo un po’ disorientati. Quasi tutti, a dire il vero. Un paio di noi, quelli che si ritenevano più scafati o di esperienza perché non avevano paura ad acquistare rivistine porno nelle edicole, si esibivano in momenti esibizionistici. Ricordo quello dalla faccia da topo che si sbottonava i pantaloni, e tirando fuori di suo, non propriamente a riposo, e cominciava a giocarci richiamando le ragazze con un “pssss pssss!” che stavano tutte in prima fila. Pazzesco. Le compagne si giravano, guardavano e ridacchiavano come fanno le ragazze, dandosi di gomito e sussurrando qualcosa alle orecchie dell’amica. Naturalmente la lezione diventava un po’ burrascosa, e doveva intervenire il prof. Ricordo una biondina ricciolina della quale ero innamorato, che diventava rossa in viso ed abbassava lo sguardo, ma di sottecchi ogni tanto sbirciava.In effetti, tanti anni fa, si era lo stesso imbizzarriti, per gli ormoni di sicuro, oltre all’atmosfera di repressione sessuale che si viveva in una scuola religiosa. Ogni tanto si sentivano cose turche riferite alle scuole pubbliche quando c’erano le assemblee e c’era spazio per il pomicio libero. Poi c’era il compagno di banco, quello bellissimo che mi confidava le sue avventure e cercava un sollievo per la paura che aveva di tanto in tanto di  mettere in cinta le ragazze che aveva. Io studiavo in teoria la materia, lui in pratica. Insieme saremmo stati perfetti. Dicono che dopo la scuola sia rimasto stupido, però girava con la Ferrari. Boh, forse mi ero perso qualcosa.Ma diavolo, mai nessuno si era mai sognato di fare la benché minima violenza ad una ragazza, anche se eravamo scemi, per via dell’età. Per cui ora mi stupisco, mi indigno e mi arrabbio pure, e non riesco a capire come funzioni la scuola ai nostri giorni. E mi immagino questi che crescono, violentano, costringono ad abortire, si ubriacano e si ammazzano con la macchina un sabato notte. Ma continuo a non capire.