Kremuzio

Cenere alla cenere


Non ho ben capito qual sia il problema, o meglio, se le ceneri portate in alta quota dal vulcano finlandese sono risucchiate dai motori degli aerei, questi si rompono. Le alte velocità della pale delle turbine fanno sì che la cenere vulcanica, molto dura, le vada a smerigliare, e non è un bello spettacolo, specie per le persone all'interno delle carlinghe. Poi potrebbe entrare negli alberi delle pale stesse, nei cuscinetti, e grippare tutto. Se ci pensiamo bene, ci vuole proprio poco per mettere in ginocchio un settore altamente tecnologico come quello dei trasporti.E non è la prima volta che accade, ma lo è per gli effetti sul traffico aereo. Il vulcano islandese Eyjafjallajökull che sembra un grido strozzato o il soprannome di uno gnomo afasico, l’avrebbe combinata bella, a sentire le agenzie giornalistiche. Ma c’è anche da aver paura per la nostra salute? La cosa andrebbe ragionata un pochino. Innanzitutto ci sarebbe la paura che il fumo andasse a coprire i raggi solari provocando l’abbassamento della temperatura media terrestre. Il Pinatubo qualche anno fa, su una scala maggiore del vulcano finlandese, fece abbassare il termometro di 0,2 gradi. Praticamente facciamo prima noi ad aumentarlo con l’emissioni di CO2 prima di avere anche solo un brivido di freddo. Magari è solo un pannicello freddo che la natura sta mettendo in atto per mantenere il clima terrestre. Chi può dirlo? Un sistema di termoregolazione puzzolente. Aumenta il calore, erutta il vulcano, scherma il sole e la temperatura si abbassa. Una specie di tendone automatico. Ma queste ceneri che dicono essere più piccole di due millimetri (2 millimetri non è poco), quando ricadranno? Mica possiamo pensare che rimangano in alto e si autodistruggano? Al centro Italia mi è sembrato di vedere un po’ di foschia in più del normale, ma non so se imputarla al nuvolone. Dicono che non si vede, almeno finché sarà rimasta ad alta quota, ma dovrà obbligatoriamente ridiscendere. E forse lo vedremo dallo stratino di polvere sulle auto. In tal caso, non essendo polveri sottili, nel senso stretto del termine, dovremmo riuscire a bloccarle tramite mascherine antipolveri, o un fazzoletto. L’idea di poter respirare polvere di pomice non mi piace assolutamente. Già di schifezze ne respiro abbastanza tra smog e colleghi che fumano.A questo punto chiederei a qualcuno dei lettori se ha notato qualcosa di visibile nei cieli delle proprie città e se questi residui hanno cominciato ad arrivare a terra.Trovo abbastanza sconvolgente la disinformazione che arriva tramite i media. A prescindere dalle solite interviste fatte a chi aspettava negli aeroporti e tutti i disagi che hanno dovuto passare i clienti, non è che trapeli molto.Prima di tutto ci piacerebbe sapere quando aspettarci il fall out delle polveri, se non altro per correre ai ripari con le mascherine, e in seconda battuta, nel caso si siano respirate, come regolarci. C’è poi il fatto non trascurabile che una cenere lavica è abbastanza dura per cui se provate a toglierla dall’automobile con uno straccio asciutto non farete altro che rigare la vernice. Proprio come se fosse una tela smeriglio. E ciò non è bello. Anche se non è stato come alla fine dell’800 con il Krakatoa (mia nonna diceva che i suoi genitori raccontavano delle estati che non ci furono per i fumi che ristettero in aria per anni), oggi che abbiamo una maggiore sensibilità verso i problemi di salute, vediamo di preoccuparci un po’ di meno degli aerei ed un po’ di più dei nostri polmoni… Ah! Dite che lo Stato fa i soldi con le sigarette? Già, come non detto…