Kremuzio

Lana, lana di miele


Non ho una casa troppo linda, figuratevi che in bagno, sulle mattonelle e sulla porta ci sono scritti numeri di telefoni di camionisti ed altre signore in cerca di grossi brividi… E’ facile immaginare quanti insettini allignino tra gli interstizi del pavimento, nelle crepe non stuccate e dentro i lampadari. In cucina ci sono grandi ragnatele, comodissime per la lotta alle mosche. Gli insetti mi sono sempre piaciuti, fin da piccolo. Avevo un libro illustrato che ne dipingeva la vita le orme ed i colori. Sapevo tutto del ditisco marginato o della cetonia dorata. Sognavo grandi cervi volanti o la scolopendra velenosa. In casa le formiche fanno un grande lavorìo togliendo le malcapitate mollichine sotto al tavolo. Sotto le sedie, piccole foglie di lattuga ed altre specie per insalata, sono facile preda di chissà quali creaturine affamate. Non si possa dire che a casa mia una qualsivoglia specie vivente patisca la fame. In mezzo ai vasetti vuoti di yogurth in cui metto i semi per farli nascere, percepisco una minima vita a base di moscerini e minimoscerini, qualcosa che si muove puntiforme, e qualcosa che striscia seppur avendo un sacco di microzampette. Li lascio stare.Anche se vedessi scarafaggi, dato che trattasi di spazzini naturali, li lascerei stare, ma mosche e zanzare no. Sono implacabile e furioso contro di esse. I mosconi hanno sempre da sputare uova su tutto quello che ritengono comodo per la schiusa, e quando avevo il fratello gatto, era una lotta per la sua carne nel piattino, le scatolette che se non venivano mangiate subito divenivano un brulicare di larve dopo poche ore di caldo. Le zanzare le ammazzo al volo, e quando ho tempo da perdere, prendo ad elasticate le mosche. A volte mentre volano, anche se preferisco l’esecuzione quando sono poggiate sul muro. le macchie rosse che punteggiano il bianco ne sono testimoni.Se sento, la notte, ronzare quelle leggiadre creature vampire, un istinto omicida prende il sopravvento e qualsiasi ora sia, mi alzo e mi sveglio subito corroborato dall’adrenalina. Accendo tutte le luci, e con in mano una settimana enigmistica arrotolata, brandeggio l’aria alla ricerca di un nefasto movimento aereo. Non mi riaddormento se non ho punito l’intrusa punzecchiatrice.Le mie crociate contro i pesciolini d’argento sono state epiche. Fosse stato vivo l’Ariosto ne avrebbe cantato in versi le lodi. Quanti libri ho salvato dal rosicchiamento acciaccandoli senza farli soffrire. Ma ora ho un nuovo nemico. All’inizio dell’inverno mi sono accorto che un paio dei miei maglioni preferiti avevano dei buchi in posizioni visibilissime, e guardando meglio, ho visto bozzoletti di tarme dappertutto, nonostante la canfora che si sublimava negli armadi. Avevo sempre visto queste leggiadre farfalline come esserini che mi distoglievano l’attenzione durante la caccia notturna alle zanzare, ma ho poi capito che probabilmente sono ben peggio delle assetate di sangue. Specie quando osarono attaccare un interno in lana di un casco imbottito militare per tank russo. Decisi quindi di iniziare una guerra biologica. Avevo visto in pubblicità che esistevano delle strisce di carta moschicida che aiutavano a debellare le tarme alimentari, quelle che ritroviamo nella farina o nei pacchi di pasta semichiusi. Queste strisce sono impregnate di feromoni in modo di attirare i farfallini maschi che non appena sentono odore di femmina, corrono da chilometri di distanza, sensibili come sono con le loro antennine perfette. E come accade spesso con alcune specie animali, l’incontro con quel che sembra essere una femmina, ha esiti spaventosi. I malcapitati che cercavano una compagna per mettere al mondo sciami di figli affamati (se dovessero sfamarli loro, forse ci penserebbero due volte) trovano una trappola letale e purtroppo dolorosa. Infatti rimangono appiccicati ma non muoiono subito. E di questo mi dispiace. Sono costretto a passare con un bastoncino 2-3 volte al giorno per controllare se qualche preda è ancora viva, e finirla a bastoncinate come facevano gli austriaci a Caporetto dopo il lancio dei gas, con le mazze ferrate. Comunque pare che funzioni anche per le tarme tessili, oltre che per quelle alimentari, a meno che quelle che sopprimo negli armadi siano quelle della farina che si volevano fare una “lana di miele”. Purtroppo per loro, solo con l’odore…