“Ci sono più cose in cielo ed in Terra, Orazio, di quanto ne sogni la tua filosofia” scriveva Shakespeare in “Amleto”, e la dimostrazione che siamo ignoranti rispetto a ciò che accade più lontano dei nostro naso, è lassù. E’ scomparsa una cinta di Giove. Qualche burlone penserà che a Giove ora cadranno i pantaloni o si dovrà mettere le bretelle. Meglio se fosse capitato a Venere…Ma la cosa è più grossa che mai. Va bene che il più grande pianeta del sistema solare non è solido, ma gassoso. Nella sua atmosfera ci sono principalmente Idrogeno ed Elio, con un po’ di ammoniaca così tanto per farlo più puzzolente ad un naso che potesse annusarla. Ma la sua massa è composta anche da Idrogeno allo stato liquido o metallico. Non chiedetemi come sia fatto un chiodo di idrogeno, che non lo so. Certo che la pressione deve essere proprio tanta!. Se andiamo più giù, potremmo sbattere la testa, se rimanesse sana, contro uno strato di nichel e ferro. Attenzione alle allergie…Alcuni, i più paurosi e paranoici, cominceranno a temere quel che accadde in un film, “2010 l’anno del contatto” nel quale la famosa macchia rossa di Giove, quell’incredibile ciclone planetario che ne sconvolge la superficie, possa diventare una specie di buco nero che poi trasformi il pianeta in un sole. E noi che già abbiamo problemi col riscaldamento globale, non è che saremmo così felici di una seconda palla infuocata nel cielo. Beh, nel 2010 ci siamo...Addio chiari di Luna, avremmo troppo giorno e poca notte, niente ora legale e risparmio energetico per tutti. Le società distributrici della corrente elettrica si troverebbero in difficoltà, e saremmo molto più abbronzati tutti quanti. Ma che bello un doppio tramonto, con i due soli che si stagliano sul mare, o una doppia alba sui monti. Ci sarebbero anche un sacco di possibili incomprensioni. Se vi date appuntamento al tramonto, ci sarebbe da specificare quale. E se facessimo le ore piccole per aspettare l’alba sulla spiaggia, si potrebbe fare con l’ombrellone aperto. Niente falò.E le belle di notte? Non i fiori, che già si creerebbeun problema con le corolle che si aprirebbero e chiuderebbero in continuazione, o rimarrebbero aperte sempre. Un vero e proprio stress vegetale. Ma intendevo dire le lavoratrici del sesso a pagamento alla ricerca di angoli bui che durino un certo numero di ore per mantenere in piedi l’attività.E i metronotte? E i vari orari notturni con le tariffe accresciute, e i turni di notte? Uhm troppo complicato, e di certo avremmo sempre i bioritmi arrossati e sconclusionati.La banda sub equatoriale (SEB, così la chiamano) era grande due volte la Terra in altezza e nei giorni scorsi si era scolorita. Agli occhi di chi guarda, è strano adesso vedere una sola banda. La macchia rossa risalta ancora di più, sullo sfondo bianco, e gli astrofili già si lamentano per questo. Ma non sarà necessario inviare una sonda con un pennello grande per ridipingerla, in quanto già altre volte, in passato, si è assistito ad uno scolorimento seguito, entro un paio di anni, dalla riapparizione della banda. Basta aspettare… Scommetto comunque che un paio di trasmissioni televisive, magari quelle più stupide e paranoiche, ne parleranno a sproposito… La foto e l’articolo serio sono tratti da http://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2010/20may_loststripe/
Quando Giove si perde la cinta
“Ci sono più cose in cielo ed in Terra, Orazio, di quanto ne sogni la tua filosofia” scriveva Shakespeare in “Amleto”, e la dimostrazione che siamo ignoranti rispetto a ciò che accade più lontano dei nostro naso, è lassù. E’ scomparsa una cinta di Giove. Qualche burlone penserà che a Giove ora cadranno i pantaloni o si dovrà mettere le bretelle. Meglio se fosse capitato a Venere…Ma la cosa è più grossa che mai. Va bene che il più grande pianeta del sistema solare non è solido, ma gassoso. Nella sua atmosfera ci sono principalmente Idrogeno ed Elio, con un po’ di ammoniaca così tanto per farlo più puzzolente ad un naso che potesse annusarla. Ma la sua massa è composta anche da Idrogeno allo stato liquido o metallico. Non chiedetemi come sia fatto un chiodo di idrogeno, che non lo so. Certo che la pressione deve essere proprio tanta!. Se andiamo più giù, potremmo sbattere la testa, se rimanesse sana, contro uno strato di nichel e ferro. Attenzione alle allergie…Alcuni, i più paurosi e paranoici, cominceranno a temere quel che accadde in un film, “2010 l’anno del contatto” nel quale la famosa macchia rossa di Giove, quell’incredibile ciclone planetario che ne sconvolge la superficie, possa diventare una specie di buco nero che poi trasformi il pianeta in un sole. E noi che già abbiamo problemi col riscaldamento globale, non è che saremmo così felici di una seconda palla infuocata nel cielo. Beh, nel 2010 ci siamo...Addio chiari di Luna, avremmo troppo giorno e poca notte, niente ora legale e risparmio energetico per tutti. Le società distributrici della corrente elettrica si troverebbero in difficoltà, e saremmo molto più abbronzati tutti quanti. Ma che bello un doppio tramonto, con i due soli che si stagliano sul mare, o una doppia alba sui monti. Ci sarebbero anche un sacco di possibili incomprensioni. Se vi date appuntamento al tramonto, ci sarebbe da specificare quale. E se facessimo le ore piccole per aspettare l’alba sulla spiaggia, si potrebbe fare con l’ombrellone aperto. Niente falò.E le belle di notte? Non i fiori, che già si creerebbeun problema con le corolle che si aprirebbero e chiuderebbero in continuazione, o rimarrebbero aperte sempre. Un vero e proprio stress vegetale. Ma intendevo dire le lavoratrici del sesso a pagamento alla ricerca di angoli bui che durino un certo numero di ore per mantenere in piedi l’attività.E i metronotte? E i vari orari notturni con le tariffe accresciute, e i turni di notte? Uhm troppo complicato, e di certo avremmo sempre i bioritmi arrossati e sconclusionati.La banda sub equatoriale (SEB, così la chiamano) era grande due volte la Terra in altezza e nei giorni scorsi si era scolorita. Agli occhi di chi guarda, è strano adesso vedere una sola banda. La macchia rossa risalta ancora di più, sullo sfondo bianco, e gli astrofili già si lamentano per questo. Ma non sarà necessario inviare una sonda con un pennello grande per ridipingerla, in quanto già altre volte, in passato, si è assistito ad uno scolorimento seguito, entro un paio di anni, dalla riapparizione della banda. Basta aspettare… Scommetto comunque che un paio di trasmissioni televisive, magari quelle più stupide e paranoiche, ne parleranno a sproposito… La foto e l’articolo serio sono tratti da http://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2010/20may_loststripe/