Kremuzio

Terrorismo in acque internazionali


Sparano, ammazzano. Sono soldati e sono stati provocati da pacifisti armati di pericolosissime armi. Un coltello? Un martello? Un cucchiaio?  Peggio per loro, così si imparano a sfruculiare. Quei poveri ragazzi che scendevano dagli elicotteri, con i visori notturni, con quelle pericolose funi, vestiti alla moda in kevlar e giubbotti anticucchiai. Dipinti in faccia come apaches, super addestrati per stanare i cattivi, siano donne o bambini non importa, se poi sono pericolosi dottori o giornalisti, peggio per loro, sempre peggio, sempre più.Mica è colpa loro se tiri il grilletto e partono proiettili. Il loro addestramento è infallibile. Se si commette una strage la si fa per fin di bene. Come possono permettersi di cercare di passare il blocco per portare aiuti a quei terroristi della striscia di Gaza? Quelli che si permettono di combattere con fionde sassi e razzi, quelli che si permettono di arrabbiarsi perché sono senza acqua potabile, che per rappresaglia si meritano, anzi strameritano di venire bombardati ma non con razzi fatti col fertilizzante, ma missili veri, intelligenti e precisi contro le case dei terroristi. Chissenefrega se dentro ci sono vecchi vecchie e bambini. Stirpe di terroristi.Sono soldati, non puoi dire loro di non sparare quando quelli di fronte si agitano, urlano scappano. L’addestratore è stato chiaro: sono tutti terroristi e si meritano una bella sventagliata di mitra. E poi è sempre meglio sparare prima di essere accoltellato da donne e bambini, ovvio.Forse sarebbe stato meglio che nelle notizie avessero annunciato un attacco da parte dei pirati. Avrebbero fatto miglior figura. Come si può definire diversamente un attacco vigliacco in acque internazionali verso chi non poteva difendersi? Fosse accaduto in acque attorno al corno d’Africa, sarebbero intervenute corazzate e caccia per difendere navi passeggeri contro i rapinatori.Il carico di scivoli e giochi e medicinali ed acqua per i bambini di Gaza sarebbero stati un ottimo bottino di guerra, da giustificare quella maschia risposta da parte di militari frustrati.E come al solito il nostro Ministero degli Esteri non fa parte del coro che condanni subito senza remore l’accaduto. Come accaduto in Afghanistan con i volontari di Emergency. Sempre pronti a schierarsi con chi fa della violenza il mezzo di risoluzione delle discordie. Sarà nel loro dna?Mai provocare un uomo armato di tutto punto che stia difendendo poteri ed affari. Questo spara anche se sei armato di una penna Bic e palline di carta masticata. Che ne sa il poveretto se sono avvelenate? Regole d’ingaggio.Se togliessimo tutti i veli della propaganda da quello che è successo, non avremmo difficoltà a vederlo come un atto terroristico contro la buona volontà internazionale di liberare una popolazione oppressa dal militarismo israeliano.Un embargo è sempre una delle cose più odiose da perpetrare. Si colpiscono le persone indifese, affamandole, assetandole, lasciando che si ammalino e non possano curarsi senza l’invio di medicine. Lo fanno come al solito i paesi che si giudicano più forti, meglio armati, ricchi e liberi di spendere in portaerei, vere e proprie offese galleggianti, simbolo della grandezza militare di una nazione. Nessuno si difende con una portaerei. Lo sanno l’Iraq o Cuba, vittime di embarghi che hanno causato migliaia di morti nel tempo.Solo ieri 10 morti volontari disarmati che hanno avuto l’ardire di opporsi a terroristi con la licenza di uccidere, mitragliati. In barba ad ogni regola civile. E Berlusconi li vorrebbe in Europa. Sarebbe meglio per noi e per chi li difende, entrare in Africa.