Kremuzio

Paradossi temporali


Ieri ho visto un bel film in tv. Si tratta di “la casa sul lago del tempo”. Incuriosito da una microscopica sinossi letta su di un quotidiano gratuito, mi sembrava una trama di quelle che mi fanno venire l’emicrania. In pratica uno scrive ad una che sta nel futuro di due anni, e questa risponde in tempo reale. Uhm, un universo parallelo? O una contemporaneità di continuum spaziotemporali? Ma questi due tempi diversi scorrerebbero in modo uguale senza mai incontrarsi, o basta qualche sotterfugio per mischiarli, magari tra un solo minuto? Il film è il remake del 2006 di una pellicola coreana “Mare” di una decina di anni prima. Attori Sandra Bullock e Keanu Reeves. Mi sono quasi emozionato alla fine, benché c’erano un paio di mattoncini dell’incastro che mancavano, obbiettivamente.Inizialmente il film scorre su due storie parallele, e sembra abbastanza scontato seppure nella trovata interessante. Alcune trovate potevano anche essere trattate diversamente, tipo la bandierina della cassetta postale che si muove da sola quando la lettere è in partenza o è arrivata.Gli americani sono comunque molto bravi nel gestire i salti temporali. Vedi la trilogia di “Ritorno al futuro” in cui ogni piccolo particolare va ad incastonarsi con tutto lo scorrere della storia: fantastico in tutti i sensi. Ma io che sono un po’ prosaico, quando vado ad immedesimarmi in queste storie, cerco di ragionare con la mia testa invece che con quella degli sceneggiatori.Anche nei film di Zemeckis c’è quel sottofondo di furberia nel quale mi potrei inserire fieramente.Se nella storia d’amore scoccata tra incontri nel passato ed appuntamenti nel futuro, perché l’uomo nel passato non avrebbe fatta quella domanda che gli avrebbe fatto cambiare veramente il corso della storia: Potresti andare in un’emeroteca e cercare nei giornali di due anni fa i numeri vincenti di una lotteria a scelta? Senza esagerare con i superenalotti supermilionari, anche una bella cinquina o un abbonamento a quaterne fisse sarebbe stato d’aiuto. E poi sono negli USA patria degli scommettitori. Altro che superbowl o derby ippici. Ma il protagonista è un architetto palazzinaro, e si capisce anche abbastanza bene che non ha problemi di denaro, visto che il padre è un famosissimo architetto. Mai, niente in tutto il film, neanche per scherzare… Domande sul futuro tipo “c’è ancora Bush?” e “quello strano primo ministro italiano fa ancora le corna?” “sono arrivati i marziani?” o anche “i preti si sposano?”. Neanche una minima curiosità sull’andamento della borsa, su quante guerre nuove, su chi ha vinto il festival di Castrocaro, che colore va di moda, si può bere l’acqua del rubinetto, se mettessi da parte i soldi adesso potrei ritirarli con quanti interessi? La benzina quanto costa?Nulla.E qui allora penso due cose: o sono così miseramente spoetizzato che vorrei solo sfruttare questa condizione di scambio epistolare con il futuro, o gli sceneggiatori hanno voluto fare un film di fantascienza pura, dove le leggi della fisica e della società non vengono prese in considerazione per lasciar scorrere la trama senza intoppi.E domande sul film me ne sono rimaste ancora, ma potrei anche essermi perso qualche pezzettino, visto che durante le pause pubblicitarie faccio zapping o me ne vado al bagno.Comunque ci provo e domando: non è che per caso mi sta leggendo qualcuno anche qualche giorno nel futuro? Ora sono le 15:22 del 16/6/2010. Per favore speditemi per email la scansione di una pagina di giornale in cui ci sono le estrazioni del lotto future rispetto a me, ma passate rispetto a voi… Prometto che facciamo ai mezzi per la vincita!Grazie.Ah, poi il film finisce bene, e probabilmente non so come vivranno nello stesso tempo felici e contenti nonostante tutti i paradossi temporali che in un vero film di fantascienza avrebbero provocato apocalissi cosmiche almeno su 5 dimensioni…