Kremuzio

Frrrrr tlic tlic tlic tlic tlic frrrrrrrr


Dicono che le donne non patiscano il caldo, o meglio che a confronto degli uomini ne soffrano di meno. Mi sa che si tratta di una leggenda, o c’è qualcosa sotto che non capisco. Personalmente so che la sera mi toglierei anche la pelle, se potessi, per dormire fresco. La mia casa è una fornace. Caldina d’inverno e torrida d’estate, essendo esposta a sud, ultimo piano. Ieri in cucina avevo 37 gradi nelle vicinanze del frigorifero, e all’una di notte 34 in camera da letto. Fuori ne erano 28. Da matti. Il ventilatore non mi basta ed ormai se non accendo il condizionatore, seppure senza esagerare, giusto per togliere l’umidità, non posso dormire. Sono sempre stato tacciato di essere esagerato, ma mi sono sempre sentito in buona compagnia quando ascolto i racconti di amici e colleghi che soffrono altrettanto il calore. A volte le colleghe si lamentano per il freddo, e pretendono di abbassare il condizionatore, ma facciamo quadrato attorno al telecomando e vendiamo cara la nostra pellaccia sudata. Ascolto poi racconti di donne che stanno ancora con pigiamino sotto il lenzuolino, mentre qualche fortunata sta anche con la copertina. Probabilmente hanno casa esposta a nord. Beate loro, d’estate.Eppure ci sono dei momenti in cui il disagio si rivolta e le donne sono quelle che vedi soffrire. Dove ce ne sono molte, come ad esempio a messa. Nonostante che siano vestite leggere, con molta pelle esposta all’aria, costoro tirano fuori dalla borsetta un ventaglio, ed eseguono quei movimenti di polso veloci e decisi, seppur discontinui, che non puoi fare a meno di guardarle. Anche perché lo sbattono con grazia sul proprio seno più o meno scollato ed in mostra.I ventagli spesso sono ricordi della Spagna, neri merlettati, con disegni di nacchere e poveri tori. A volte sono raffigurate danzatrici con vestiti caratteristici effigiate in posizioni acrobatiche di flamengo. Con una bravura insospettata in polsi giovani (capisco quelli anziani) le donne muovono l’aria con un rumore ritmato “tlic tlic tlic tlic tlic” poi si fermano e richiudono con un colpo secco l’attrezzo facendo un rumore simile ad un frullare d’ali “frrrrrrrr!” e dopo un po’ ricominciano. Se si trovano davanti a te o di fiano a destra (se non sono mancine) ti arriva un po’ di frescura a folatine ed un effluvio di profumo. Cerchi di approfittare dell’aria smossa e ti sistemi così che il flusso ti colpisca il più possibile. Ma loro sembra se ne accorgano, e cattivissime, smettono subito “frrrrrr”. Se allunghi lo sguardo vedi decine di donne che si sventolano, quasi tutte con lo stesso ritmo, la stessa frequenza di polso “tlic tlic tlic” come se facessero parte di un’intelligenza collettiva che tende ad uniformare i ritmi ed i flussi. E’ un coro di “tlic tlic tlic” mentre i “frrrrrrrr” dipendono da mille motivi, sia per aver termoregolato la pelle, evaporato quel poco sudore di cui sono capaci, o perché si sono accorte che qualcuno sta rubando la frescura.Ma hanno davvero caldo o è un modo per farsi osservare? Nel grande gioco della seduzione che posto occupa il ventaglio? Magari serve a trasmettere segnali chimici feromonali verso i maschi nei dintorni, o per sincronizzare il ciclo con le altre donne. Interessante.Mi viene in mente quella simpatica immagine dell’ippopotamo che distribuisce le feci tutt’intorno con veloci movimenti della codina. Pessimo paragone lo so, ma lo fa per conquistare le ippopotame…Sembra che la ricerca del ventaglio ed il suo uso non sia strettamente legato alla temperatura o all’umidità, ma da quante altre persone siano presenti nei dintorni. Ma allora visto che “l’omo deve da puzzà” perché non li usiamo? Anzi li aborriamo come strumenti femminilizzanti e diamo loro significati altamente femminili, sì da pensare che i maschi che li usino siano omosessuali? Bah, dipende dalle culture, sicuramente, visto che il ventaglio in alcune società è segno di distinzione e potere.Ma quel movimento di polso mi stanca, e preferisco di gran lunga un ventilatore dalle grandi e lente pale. O qualcuna dal buon odore che si sventagli vicino, ovvio… ;-)